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CONSUMI: PER META’ ITALIANI NIENTE CENA IN VACANZA. MA È BOOM PER GLI ACQUISTI NELLE BANCARELLE

Il fatto che quasi la metà degli italiani (44%) non sia mai andata a cena fuori al ristorante in pizzeria o al bar nel mese di giugno mette in evidenza come anche le vacanze estive siano fortemente condizionate dall’aumento dei prezzi. Lo afferma la Coldiretti nel commentare sulla base di una indagine Axis per la Fipe nel sottolineare che per il 48% dei cittadini si tratta di una tendenza a tirare la cinghia dovuta ai meno soldi disponibili e alla necessità di risparmiare anche in vacanza che proseguirà nei prossimi mesi quando il 71% dei cittadini prevede di andare a mangiare con la stessa o con addirittura minor frequenza di giugno.

In estate ad aumentare in controtendenza è invece - sottolinea la Coldiretti - la spesa nelle bancarelle dietro le quali sempre più spesso ci sono gli imprenditori agricoli dai quali sette italiani su dieci hanno fatto acquisti giudicandoli in maggioranza convenienti. Il successo della bancarelle è giustificato dal fatto che secondo l’ultima indagine dell’Antitrust “i prezzi al consumo attualmente praticati dalla grande distribuzione nel comparto ortofrutticolo … risultano sensibilmente superiori a quelli praticati dai mercati rionali e dagli ambulanti”.

Sulla base dei dati dell’Osservatorio nazionale sulla spesa in campagna promosso da Coldiretti e Agri 2000 si evidenzia un aumento a 2,5 miliardi di euro del valore degli acquisti di vini, ortofrutta, olio, formaggi, e altre specialità effettuati direttamente da 57.530 aziende agricole, con un aumento boom del 48% dal 2001. Sette italiani su dieci nel corso dell’anno hanno fatto almeno una volta acquisti direttamente dal produttore agricolo giudicandoli in maggioranza convenienti con un risparmio atteso del 30 per cento anche se accanto alla ricerca del risparmio è stata sopratutto la qualità e la freschezza dei prodotti acquistati a spingere il trend positivo.

Nel 2007, grazie alla mobilitazione della Coldiretti, è entrato in vigore il decreto (Gazzetta Ufficiale n. 301 del 29 dicembre 2007) che rende possibile in tutti i Comuni di avviare mercati gestiti dagli agricoltori, i cosiddetti “farmers market”, localizzati anche in zone centrali e con frequenza giornaliera, settimanale o mensile a seconda delle esigenze locali. La Coldiretti che ha già avviato decine di iniziative in tutta Italia con l’obiettivo di aprirne almeno uno in ogni città.

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