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ATTUALITÀ

Continua la tensione in Francia: un negociant di vino minacciato di “esplosione” per i prezzi

L’episodio a Valros, nell’Hérault, nell’azienda Oenoterra. Sophie Nogues, presidente Federazione del sindacato degli agricoltori, condanna il gesto
FNSEA, FRANCIA, OENOTERRA, TENSIONE, vino, Mondo
La facciata del negociant Oenoterra (Ph. Vitisphere)

Succede anche questo, in un periodo storico non certo facile per il mondo del vino, compreso in quella Francia che è uno dei Paesi simbolo di questo prodotto ma che sta attraversando una fase complicata tra proteste, tensioni, cali di consumi e una nuova generazione di consumatori che sembra non essere più affascinata come prima dal vino. Si arriva, però, ad esagerare, come è successo a Valros, nell’Hérault, zona dove tra l’altro si sta pensando ad una iniziativa per promuovere il vino locale. Decisamente un’idea meno bella, però, è stata quella sfociata nella notte tra martedì 16 e mercoledì 17 gennaio, quando, come riporta il sito specializzato Vitisphere, una scritta minacciosa è apparsa nel negozio di Oenoterra: “attenzione al prezzo altrimenti boom”, il messaggio, con un evidente richiamo ad una esplosione.
La firma apparsa sarebbe quella di Fnsea (Fédération Nationale des Syndicats d’Exploitants Agricoles, ndr) e il caso, quello sì, è subito esploso, anche perché sarebbe arrivato in concomitanza con le manifestazioni a Tolosa e Avignone proprio della Fnsea. Sophie Nogues, presidente della Federazione del Sindacato degli Agricoltori dell’Hérault, chiamata in causa, ha precisato con parole chiare il punto di vista dell’organizzazione: “ci dissociamo totalmente dalle persone che hanno fatto questo, non è affatto il nostro modo di operare e lavoriamo senza maschere”, condannando, esplicitamente, quanto è successo. Oenoterra dice che è stato errato il “bersaglio”, anche perché “rispettiamo il prezzo di mercato”, e, tramite un portavoce, ha fatto sapere che “anche se ormai capiamo che la situazione è complicata nel mondo del vino, le Pmi come la nostra sono il target sbagliato della protesta. Lavoriamo con i viticoltori, da diversi anni soffriamo come tutti per l’aumento delle materie prime e dobbiamo rinnovarci costantemente per trovare nuovi sbocchi al fine di mantenere i volumi corretti al fine di sostenere le nostre Pmi e garantire posti di lavoro”.

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