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L’IDEA

Francia, tassa più bassa per ristoranti che promuovono il vino locale: ad Hérault, l’idea anti-crisi

L’obiettivo è quello di dare un bonus d’incentivo a coloro che sostengono i viticoltori della Linguadoca
CONSUMI, FRANCIA, LINGUADOCA, RISTORANTI, vino, Mondo
Dalla Francia una nuova iniziativa per promuovere il vino del territorio

La Francia del vino, una delle maggiori potenze al mondo quando si parla di questo prodotto, come è noto, non sta attraversando uno dei suoi momenti migliori. Mentre a Bordeaux è iniziata l’espiantazione di oltre 9.000 ettari di vigneti meno pregiati, ma c’è chi, come l’interprofessionale francese ne chiede di più, e l’interesse per l’ingresso di nuovi vigneti, consentito dal Regolamento Ue “non scalda” affatto, tra una protesta sociale, e una polemica sul “digiuno” mensile di alcolici, si cercano nuove soluzioni che possono tendere una mano ai produttori. Quelli dell’Hérault, nel Sud della Francia, potranno beneficiare di un’idea che ha tutte le potenzialità per essere replicata in Francia ma anche altrove. Arriva, riporta il sito specializzato Vitisphere, con una lettera firmata da Jérôme Despey, presidente della Camera dell’Agricoltura dell’Hérault e André Deljarry, presidente della Camera di Commercio e dell’Industria, si chiede ai sindaci del Dipartimento di applicare uno sconto sulla tassazione per quei ristoranti che promuovono i vini locali. In particolare, si tratta di un invito per una riduzione sulla “tassa della terrazza” che i locali devono pagare. L’obiettivo è quello di dare un bonus d’incentivo a coloro che sostengono i viticoltori della Linguadoca e promuovere i vini del territorio Aop, Igp ma anche senza Indicazione Geografica, contribuire all’economia agricola dell’Hérault. E, per la sua parte, dare una scossa ad un settore che attraversa anche una crisi di riduzione di consumi. “La lettera è stata inviata ai 342 Comuni dell’Hérault - ha precisato Jérôme Despey - per chiedere l’esenzione dall’imposta sui ristoranti purché siano valorizzati i vini della regione”. E, intanto, sono già arrivate le prime risposte dai Comuni interessati all’idea.

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