Cibus (Parma, 4/7 maggio 2006), è, da sempre, la vetrina più prestigiosa del “made in Italy” alimentare, uno dei settori di punta dell’economia italiana. E, anche quest’anno (è l’edizione n. 13), con un profondo rinnovamento dei vertici di Fiere Parma (a cominciare dal presidente Franco Boni e dal consigliere delegato Emilio de Piazza), Cibus 2006 si presenta ancor più come soggetto che intende accompagnare lo sviluppo della tradizione agroalimentare italiana.
“La maggiore novità è la consacrazione di Cibus - spiega il presidente Boni - come luogo privilegiato per i confronti internazionali tra domanda ed offerta. Grazie all’impegno dell’Istituto per il Commercio con l’Estero, saranno presenti i più grandi buyer internazionali e la Metro, una delle principali major mondiale della grande distribuzione, organizza in fiera la convention mondiale dei propri buyer”. L’internazionalizzazione di Parma è confermata anche da un ricco calendario di appuntamenti che attendono giornalisti provenienti da Giappone, Stati Uniti, Russia, Germania, Polonia, Francia, Svezia, Spagna, Gran Bretagna.
Cibus 2006 darà forte visibilità all’Italian food, con il progetto de “Il gusto di”, una tre-giorni per vivere il bello ed il buono dell’Italia: le emozioni, le sensazioni, le sorprese della cultura gastronomica del Bel Paese, in contemporanea con Cibus, in scena nel cuore storico ed artistico di Parma.
Ma le iniziative sono tantissime: con la tavola che si fa arte e l’arte che evoca il cibo, con “Food&Art” e le degustazioni dissacranti proposte dal “astronauta” Davide Paolini; oppure suoni dal mondo e dai mondi, lontani o vicini alla tradizione italiana, quella della tavola di tutti i giorni e quella della domenica. Jazz, classica, folk, etnica; ed ancora il cinema, che proprio alla tavola e alla fame ha dedicato un ampio tributo. A quella tavola, ora povera e ora ricca che è specchio dei tempi e del volgere della fortuna, di quella individuale e quella di un popolo intero. Dalla fame della guerra e del dopoguerra alle diete ed ai prodotti di ultranicchia, biologici, salutisti, passando per un boom che ha fatto flop.
Collegato a tutto questa, la scelta di rafforzare Cibus di Parma nel mondo, con la recente alleanza tra Fiera di Parma e VeronaFiere. L’obiettivo di questa joint venture è quella di legare in maniera forte Cibus e Vinitaly, due grandi realtà dell’agroalimentare. Un primo passo strategico per inserire questi due grandi marchi a sostegno dell’internazionalizzazione delle aziende del made in Italy alimentare.
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