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CLIMATE CHANGE

Contro grandine e siccità Treasury Wine Estates copre i vigneti con una “chioma” di nylon

Investimento da 1 milione di dollari per 14 ettari di vigna di Syrah e Cabernet, da cui nascono vini come il Grange e il Bin 707 di Penfolds
AUSTRALIA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, GELATE PRIMAVERILI, PENFOLDS, SICCITA', TREASURY WINE ESTATES, Mondo
Contro grandine e siccità Treasury Wine Estates copre i vigneti con una “chioma” di nylon

Contrastare gli effetti del cambiamento climatico è una delle più grandi ed urgenti sfide dei nostri tempi. In ogni campo, compreso quello agricolo e vitivinicolo. E se in vigna uno degli effetti più evidenti è quello dell’aumento delle temperature, con tutto quello che ne consegue sul fronte della siccità, della maturazione delle uve e delle malattie della vite, un altro effetto evidentissimo, e molto impattante in termini anche quantitativi, è quello delle gelate primaverili e delle grandinate sempre più violente, che quando arrivano con i grappoli già sulla pianta, rischiano di compromettere il raccolto, come successo in diversi areali negli ultimi anni. E se combattere il climate change è un processo lunghissimo e complicato, qualche soluzione pratica e immediata ognuno cerca di trovarla a modo suo. E così, se sono ormai ricorrenti e sempre suggestive le immagini di fuochi accesi tra le vigne per mitigare le gelate, o c’è chi, come la Arnaldo Caprai, da qualche anno a Montefalco, terra del Sagrantino che la cantina di Marco Caprai ha rilanciato nel mondo, ha istallato un grande bruciatore tra i filari, collegato ad una imponente e moderna ventola capace di espandere l’aria calda nel vigneto, riducendo l’impatto del freddo, l’ultima notizia, e con un investimento importante, arriva dall’Australia. Dove la cantina più importante del Paese, Treausury Wine Estate, che possiede marchi come Penfolds, Wolf Bass, Beringer, 19 Crimes e, tra gli altri, anche Castello di Gabbiano, nel Chianti Classico, ha speso 1 milione di dollari per coprire con una vastissima rete di nylon i 14 ettari del vigneto di Koonunga Hill, nella Barossa Valley, da cui nascono le uve più pregiate del gruppo, Syrah e Cabernet, per alcuni dei vini più importanti di Penfolds, come il Grange, il Bin 707 e non solo. Le reti, spiega un comunicato di Treasury Wine Estates, hanno una doppia funzione: proteggere le piante ed i grappoli dalla grandine e da altri eventi estremi, e dagli attacchi degli uccelli, ma anche trattenere l’umidità mitigando lo stress idrico.
Una sperimentazione che “si unisce alle nostre altre strategie di adattamento che ci stanno aiutando a prepararsi e rispondere ad un clima che cambia, tra cui le previsioni meteorologiche a lungo termine, l’irrigazione intelligente e il riciclaggio dell’acqua. L’investimento di 1 milione di dollari nella struttura di Koonunga Hill si ispira al successo di coperture simili utilizzate nell’orticoltura degli agrumi. È una dimostrazione di come stiamo innovando per adattare le nostre pratiche di viticoltura alle mutevoli condizioni ambientali e mitigare i previsti aumenti di temperatura e gli eventi meteorologici estremi che si prevede creeranno condizioni più secche nella Barossa Valley entro la metà di questo secolo”, spiegano da Treasury Wine Estates.
E sebbene l’esperimento sia ancora nella sua fase iniziale, le uve raccolte nell’annata 2024 nelle ultime settimane hanno dato risultati promettenti, con una maturazione anticipata e un colore vibrante e più intenso sui frutti raccolti nei vigneti al di fuori della copertura, e con un consumo di acqua inferiore di un terzo rispetto alle viti non coperte.

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