Per trovare un pò di sollievo al caldo e alla perdita di liquidi gli esperti consigliano di bere tanto, ma avvertono anche di fare molta attenzione alla temperatura delle bibite: mai bere quelle gelate. I bruschi abbassamenti della temperatura possono infatti provocare malesseri più o meno gravi, mediati dal sistema nervoso. "Ogni anno - spiega Sergio Morini, direttore del Servizio di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell'Ospedale Nuovo Regina Margherita e all'Ospedale San Giacomo di Roma - registriamo eventi di morti dovute a un tuffo dopo mangiato o al consumo di bevande ghiacciate".
La causa dei decessi, aggiunge, è da ricercare nel passaggio da una temperatura alta, come quella che si registra su una spiaggia di pomeriggio, a una temperatura più bassa come quella dell'acqua in cui ci si bagna. Con il tuffo dopo mangiato, continua l'esperto, l'abbassamento della temperatura avviene perchè il freddo arriva dall'esterno, mentre, bevendo acqua ghiacciata, l'abbassamento avviene all'interno, nello stomaco. In tutti e due i casi, dice, il brusco cambio di temperatura provoca uno stimolo nervoso.
"Se lo stimolo provocato - continua Morini - è modesto, si può verificare un arresto della fase digestiva dovuto alla contrazione dei visceri mediata per via nervosa, ma se l'evento di stress provoca una reazione eclatante, si può determinare uno shock con abbassamento della pressione, o, addirittura, perdita di coscienza, fino al blocco cardiaco. Anche il getto d'aria condizionata in automobile - avverte il gastroenterologo - diretto sull'addome può provocare malessere, anche se d'entità modesta". Si ritorna, insomma, dice Morini, alla vecchia raccomandazione delle nonne: non si fa il bagno se non dopo un'ora, un'ora e mezza dopo aver mangiato e l'attesa aumenta con l'abbondanza del pasto: più si è mangiato e più lungo deve essere l'intervallo. E, aggiunge, quando arriva il momento del bagno e' meglio comunque entrare in acqua lentamente, per abituarsi gradualmente alla nuova condizione termica.
Ma cosa fare se una persona si sente male? L'esperto consiglia di "cercare, prima di tutto, di ripristinare la temperatura media dello stomaco, coprendolo". Se la persona stenta a respirare, continua, si può tentare, se si è capaci, con la respirazione bocca a bocca. Se, conclude Morini, la persona non ha più polso, si può tentare di riattivare l'attività del cuore col massaggio cardiaco, anche in questo caso, però, può effettuarlo solo chi ha almeno seguito un corso di addestramento alla prima rianimazione.
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