“Tra pochi giorni ho intenzione di convocare un tavolo di confronto tra le associazioni del lavoro agricolo ed i sindacati, per tentare di conciliare le diverse esigenze”: così ha dichiarato il ministro del Lavoro Cesare Damiano a WineNews, nel convegno organizzato da Confagricoltura a Siena su “Il lavoro in agricoltura”. Come conciliare, dunque, flessibilità del lavoro, qualità del “wine & food” e scarsità di manodopera nel settore agricolo? Secondo Damiano, che si dichiara profondamente convinto della necessità di una concertazione tra le parti, una “buona” flessibilità del lavoro è auspicabile per le imprese del mondo agricolo, segnato dalla stagionalità. “Questo non significa naturalmente precarietà o lavoro nero - sottolinea Damiano a WineNews - che il Governo si è impegnato a combattere con forza”.
Da tempo Confagricoltura denuncia i molti problemi del lavoro agricolo. “Oggi ci sembra finalmente emergere - spiega Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura - una generale condivisione della nostra diagnosi. E ci sono le condizioni per aprire un costruttivo confronto sulle terapie da adottare. Da parte di Confagricoltura c’è la piena disponibilità”. E’ opinione ormai condivisa che il lavoro in agricoltura soffre di molteplici criticità, che necessitano di adeguati correttivi. Gli incentivi al consolidamento dell’occupazione, la revisione degli oneri contributivi ordinari in confronto agli altri settori ed all’Unione Europea, la semplificazione, la complessiva razionalizzazione della previdenza agricola, la questione dei lavoratori extracomunitari, il lavoro irregolare. Sono solo alcune delle problematiche che devono essere risolte.
Vecchioni ha sottolineato l’importanza delle indicazioni del ministro Damiano in ordine alle problematiche del lavoro agricolo ed alla necessità di affrontarle e risolverle. Ed ha accolto con favore l’intenzione di aprire un “tavolo” di confronto con tutti i soggetti coinvolti. E’ stato poi presentato il pacchetto di proposte messo a punto da Confagricoltura, che prevede numerosi interventi importanti per le imprese, che non comportano oneri aggiuntivi per la finanza pubblica. Come l’adozione di misure di snellimento e semplificazione delle procedure di assunzione e, in generale, degli adempimenti richiesti alle aziende nella gestione dei rapporti di lavoro. L’abolizione del sistema delle quote predeterminate di autorizzazioni all’ingresso degli extracomunitari. La riduzione della contribuzione Inail. La riforma della disoccupazione agricola. La riorganizzazione e il recupero di efficienza della gestione agricola Inps.
Il presidente Vecchioni si è quindi soffermato sul fenomeno del lavoro irregolare, che i questi giorni ha portato, drammaticamente, l’agricoltura sulle pagine dei giornali. “Nel lavoro agricolo, come in altri settori - ha detto Vecchioni - vi è certamente una componente di sommerso. E il raggiungimento di risultati tangibili sul piano della emersione e della trasparenza rappresenta, per Confagricoltura, una necessità inderogabile. Ma bisogna distinguere questo fenomeno dagli episodi di sfruttamento recentemente denunciati, che sono da ascrivere a forme di vera e propria delinquenza, che deve essere perseguita dagli organi preposti. Evitando criminalizzazioni generalizzate del settore”.
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