Un bicchiere mezzo vuoto. È l’immagine con cui Micaela Pallini, presidente del Gruppo Spiriti di Federvini, riassume la grande delusione dei produttori di liquori e distillati dopo la conclusione al Senato della Repubblica dei lavori di conversione del DL Agosto. “Da tempo chiediamo una semplificazione: la abrogazione del contrassegno fiscale di Stato sulle confezioni destinate al mercato nazionale”. Una richiesta che nasce dalle difficoltà di un comparto che, oltre alla congiuntura internazionale, deve fare i conti anche con le difficoltà e le complicazioni sorte dopo che la scure dei dazi ad valorem applicati dal Governo Usa si è abbattuta sulle esportazioni italiane, come compensazione nella disputa sugli aiuti di stato fra Boeing e Consorzio Airbus.
“Il contrassegno, istituito addirittura con un regio decreto, è un simbolo obsoleto del vecchio sistema di gestione dell’accisa. Tutte le aziende italiane, ormai da decenni, utilizzano moderni sistemi di tracciamento e di certificazione dell’integrità dei prodotti che sono pienamente efficaci ed allineati con gli standard internazionali previsti per questa tipologia di certificazione”, spiega Micaela Pallini. “Ed anche il tracciamento con l’Agenzia delle dogane ha beneficiato di un processo di telematizzazione rilevante, che è diventato modello in altri paesi Ue. Abbiamo trovato ascolto in Parlamento: esponenti della maggioranza e dell’opposizione hanno depositato degli emendamenti in proposito”, continua la presidente del Gruppo Spiriti di Federvini.
“Il confronto parlamentare aveva permesso di cogliere importanti attenzioni anche dal Governo, eravamo fiduciosi sulla conclusione positiva dell’iter legislativo. Ma nel testo votato al Senato non c’è più traccia dell’abrogazione. Federvini prende atto che, ancora una volta, non si sono create le condizioni per abrogare degli oneri inutili, aiutando significativamente il settore delle bevande alcoliche italiano in questo momento di gravissima crisi. Chiediamo al Ministro Gualtieri di non lasciar cadere il forte segnale ricevuto e di aiutare il settore a trovare quanto prima una soluzione al problema. Noi continueremo ad insistere” conclude Micaela Pallini.
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