“Il nostro Paese non può permettersi di lasciare la grande distribuzione in mani straniere”: lo afferma Aldo Soldi, presidente di Ancc-Coop, il più importante gruppo distributivo italiano (che detiene una quota di mercato del 20%), in un’intervista a "Il Sole 24 Ore".
Secondo Soldi, il rischio sarebbe quello di interrompere l’efficienza naturale della filiera che porta i prodotti dal luogo di produzione al consumatore finale. Su questo fronte la Coop sta investendo massicciamente sui prodotti a marchio proprio, che costituiscono il 20% del giro d’affari complessivo.
“Attualmente nella filiera Coop sono inserite stabilmente 300 imprese che realizzano prodotti a largo consumo - spiega Aldo Soldi - e un migliaio di imprese specializzate nell’allevamento e nell’agroindustria”.
Ma quali sono le previsioni per il futuro? Secondo Soldi, il 2005 sarà un anno difficile, sulla falsariga del 2004. Le famiglie hanno ridotto i consumi perché sono aumentate le spese fisse (affitto, tariffe, carburanti) e da questo punto di vista i prodotti Coop hanno successo perché assicurano allo stesso tempo grande qualità e notevole risparmio.
Nonostante il difficile momento congiunturale, Coop va avanti nella sua strategia di investimento: entro il 2007 saranno spesi un miliardo di euro per realizzare 60 nuove strutture distributive, di cui almeno 25 nuovi ipermercati. Per non parlare dell’interesse verso l’estero, soprattutto Europa orientale e Scandinavia.
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