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COOPERATIVE E CONSUMATORI DICONO LA LORO SUI RINCARI DI FRUTTA E VERDURA DOVUTI AL GELO ... FEDAGRI “NON SONO STATI APPLICATI AUMENTI E I PREZZI SONO MINORI RISPETTO AL 2011”. ADICONSUM: “IL CARRELLO DELLA SPESA COSTA 120 EURO IN PIÙ ALL’ANNO”

Mentre l’ondata di gelo che ha messo a dura prova tutta l’Italia allenta la sua presa, proseguono discussioni, analisi e dibattiti su se e quanto questo maltempo eccezionale abbia provocato anomalie nell’andamento dei prezzi di frutta e verdura. Secondo Fedagri, che raggruppa tramite le cooperative che ne fanno parte il 40% della produzione nazionale, non solo non ci sono stati rincari, ma i prezzi, sottolinea, sono inferiori rispetto a quelli del 2011. Secondo l’associazione dei consumatori Adiconsum, invece, gli aumenti non solo ci sono stati, ma sono tutt’altro che leggeri, con un aumento medio settimanale di 2,25 euro, pari a quasi 10 euro in più al mese e 120 in più all’anno.

“Saranno gli enti preposti ai controlli a verificare se ci siano state speculazioni - ha detto il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini al tavolo straordinario sui prezzi del settore di scena oggi al Ministero dello Sviluppo Economico - noi possiamo solo certificare di non aver applicato rincari ai prezzi dei prodotti immessi sul mercato nazionale”. Gardini ha aggiunto che “non è nostro compito quello di fare controlli, noi possiamo solo certificare di non aver applicato rincari ai prodotti usciti dalle cooperative che abbiamo immesso sul mercato nazionale”. Stando ai dati di Fedagri, ad esempio, kiwi, pere e mele sono stati venduti ad un prezzo addirittura inferiore rispetto al 2011, con un ribasso che oscilla tra il 15% ed il 35%. La produzione orticola ha purtroppo subito un calo produttivo dovuto alle gelate e alle basse temperature, ammette Fedagri: ad esempio le zucchine vengono oggi vendute al produttore siciliano a 1,30 euro, mentre un mese fa il prezzo era di 80 centesimi. Ma era un periodo di maggiore produzione, e secondo Fedagri si tratta di una semplice (e consueta) dinamica di mercato dovuta al rapporto tra domanda ed offerta.

La rilevazione Adiconsum, effettuata con un’indagine sui prezzi dei prodotti agroalimentari, che segue quella svolta immediatamente dopo il blocco dei Tir e la prima ondata di maltempo, si è basata su 180 punti vendita tra gdo, mercati e negozi di prossimità, e si riferisce al 14 febbraio: il primato del rincaro medio nazionale va alle zucchine (+22,5%), con a seguire i carciofi di tipo romanesco (+16,67%) e le melanzane lunghe (+15%). Per quanto riguarda la frutta risultano notevoli i rincari dell’uva, con il +17,65% di quella Vittoria, e delle pere (con un aumento quasi raddoppiato fra le due indagini, e ora pari al 14,71%). Stabili invece i prezzi di carote, patate, ananas, mandarini e pere kaiser, mentre quelli di spinaci, kiwi, limoni e di uva bianca Italia sono risultati ribassati.

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