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ECONOMIA IN CRISI

Coronavirus, l’anno nero dei cocktail bar italiani: perdite fino all’80%

Oltre la metà dei locali prevede un -50% del fatturato. Le stime dei danni del settore e le possibili soluzioni fornite dall’indagine di BlueBlazeR
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Coronavirus, l’anno nero dei cocktail bar italiani: perdite fino all’80%

Più della metà dei cocktail bar italiani perderà quest’anno oltre il 50% del proprio fatturato a causa del Coronavirus. Lo rivela un’indagine, la prima dedicata a questo settore, realizzata da BlueBlazeR, guida ai migliori cocktail bar d’Italia, che ha sottoposto ai locali presenti nell’edizione 2020 (cocktail bar, bistrot-restaurant, hotel bar e speakeasy) un questionario per fotografare l’attuale condizione, con la paralisi imposta dalle norme per arginare il Coronavirus, stimarne le prospettive economiche e proporre possibili soluzioni, con un tasso di risposta dell’82,4%.
Dall’analisi emerge come la quasi totalità (99%) abbia già registrato segnali di crisi. A preoccupare manager e proprietari sono, nell’ordine, canone di affitto delle strutture (70%), retribuzione del personale (67%), gestione dei fornitori (51%) ed oneri relativi a finanziamenti e mutui (45%). Il 56% degli intervistati ritiene che subirà un calo superiore al 50% del proprio fatturato e quasi uno su quattro prevede addirittura di subire un danno superiore all’80%.

Dal punto di vista di tipologia di bar, il 79% degli hotel bar stima un calo del proprio fatturato superiore al 50% (e uno su tre lo ritiene superiore all’80%), mentre il 77% dei cocktail bar prevede un calo compreso tra il 21% e l’80%. A Roma 9 locali su 10 stimano un calo tra il 21% e l’80%, mentre oltre la metà (55%) dei bar di Milano immagina una perdita limitata fra il 21% e il 50%. Più in generale, il settore appare meno dipendente dal mancato afflusso turistico. Il 56% degli intervistati, infatti, quantifica l’apporto turistico al proprio fatturato inferiore al 50%.

Venendo agli interventi necessari per arginare la crisi, quasi tutti i manager e i proprietari dei bar chiedono un deciso alleggerimento della pressione fiscale e un immediato accesso agevolato alla liquidità, premiando in particolare le società più virtuose o quelle che siano in grado di garantire la piena occupazione. Una delle proposte più condivise concerne la possibilità di favorire la produzione di distillati, vini, liquori e birre artigianali italiane, attraverso forme di riduzione delle imposte indirette. Un’altra delle risposte più frequenti riguarda, infine, il riordino della regolamentazione del settore, anche atto ad arginare il lavoro sommerso.

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