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Corriere della Sera

Vendemmia a guida autonoma … Il trattore di precisione per la vigna ideato dal barolista Roberto Conterno… RC 3075. La sigla significa robot cingolato. È la macchina, nata nelle Langhe, che cambia il lavoro nei vigneti. Inventata da un vignaiolo trattorista e da un ingegnere, è l’apripista della robotica nel mondo del vino. Dalla visione romantica del contadino che sistema con la zappa il terreno attorno alle vigne, alla modernità di un trattore senza guidatore che può lavorare 24 ore al giorno. Isaac Asimov lo aveva immaginato: campagne percorse da robot a cui si affidano i lavori faticosi, ripetitivi e pericolosi per la salute. Il nipote dello scrittore di fantascienza, critico del vino per il New York Times, ora può vedere quello che il suo avo aveva immaginato e narrato sulla Madre Terra, titolo di un racconto del 1949 dello scrittore. Iniziano a comparire piccoli e grandi automi che sfalciano l’erba, arano la terra, irrorano le piante con i prodotti anti malattie, e raccolgono informazioni, foglia per foglia, sul loro stato di salute. Non sono antropomorfi, non assomigliano al camerieri metallici visti in qualche bar. Sono in tutto e per tutto trattori, un’anima novecentesca di potenza, cingolati e attrezzi agricoli. Ma con una dotazione di sensori, collegamenti ai satelliti, videocamere e altro che consente un percorso autonomo. Niente a che fare con le macchine mostruosamente grandi usate nell’agricoltura intensiva. La nuova generazione robotizzata è la punta di diamante dell’agricoltura di precisione. Interventi mirati per inquinare meno. Nel settore del vino, quello a più alto rendimento nell’agricoltura Italiana, i robot si stanno facendo strada da qualche anno, soprattutto in fase sperimentale. Non si era mai visto, però, un vignaiolo trasformarsi In progettista, un po’ come gli industriali che progettavano da soli le macchine per produrre meglio. Si chiama Roberto Contemo ed è un barolista. Non uno qualunque. Il suo Monfortino Riserva è conteso nelle aste di tutto il mondo. Gli enotecari online vendono una di queste rare bottiglie della cantina Giacomo Contemo, a quasi 1.200 euro l’una. Conterno ha realizzato assieme a un amico ingegnere, Federico Bona, dopo due anni di test, una macchina nera, dal muso squadrato, con il disegno di un cavallo da tiro bianco, con gli zoccoloni ben piantati, altro che cavallino rampante. Nel video realizzato con il primo RC 3075, Conterno spiega il progetto: “L’idea era di automatizzare il più possibile il lavoro in vigna. Non esisteva una macchina con queste caratteristiche. Abbiamo iniziato nel maggio del 2020 a progettare il prototipo. Avevamo fondato una società, la Contemo e Bona. La macchina è stata poi realizzata dalla Black Shire”. Società di cui Contemo è amministatore delegato. “La macchina grazie a radar, gps e sensori può navigare tra i filari con la precisione nell’ordine del centimetro”, spiega Bona. È un sorta di porta attrezzi: trasporta altri macchinari per i trattamenti da spargere nelle vigne o qualsiasi altro lavoro agricolo sia necessario. “Nasco trattorista — ha raccontato Conterno in una videointervista ad Alessandro Regoli di WineNews — e so bene che a volte queste macchina lavorano meglio da sole che con un conduttore. L’idea risale a qualche anno fa, quando ho conosciuto Federico l’abbiamo sviluppata”. Un aspetto importante è la sicurezza: RC 3075 è in grado di scalare pendenze maggiori rispetto ai modelli tradizionali. Anche in caso di incidenti, soprattutto in condizioni di lavoro estreme, quando il mezzo può ribaltarsi, non c'è rischio per i lavoratori. Il sistema di alimentazione elettrico e diesel, secondo il vignaiolo e l’ingegnere, è stato progettato per permettere un risparmio notevole di carburante. “E poi, potendo essere impiegata giorno e notte senza interruzioni — spiega Bona — può sostituire tre trattori tradizionali che vengono usati con il conducente nei turni di otto ore di lavoro”. Tutto questo, assicura il barolista, non farà perdere magia al mondo delle cantine. Un secolo fa si produceva il vino pigiando l’uva con i piedi, poi sono arrivate le macchine che separano raspi e grappoli e selezionano gli acini migliori. Esistono impianti che lavano l’uva come in un idromassaggio, prima della vinificazione. Anche vini che sembrano semplici, come il Prosecco, si affidano alla tecnologia del controllo delle temperature per la fermentazione e la spumantizzazione nelle autoclavi d’acciaio. L’innovazione può andare di pari passo con l’artigianalità in cantina. “Guardare il futuro non vuol dire perdere la magia del passato — dice Conterno — significa realizzare sogni”.

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