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Corriere di Siena

Elena D’Aquanno vuole riportare il marchio nei suoi storici locali ma c’è da fare i conti con le ambizioni di Degortes e Nannini … Bastioni dell’Enoteca, si scatena la corsa a tre… “Andiamo all’Enoteca” era un’affermazione ricorrente tra gli anni Sessanta e Settanta tra i senesi, giovanissimi e adulti. I ragazzi andavano a ballare nella discoteca inventata da Nanni con il dj Lorenzo Rosso, i più grandi la sera brindavano con vino di qualità nei bastioni. In quello chiamato San Filippo venivano organizzati incontri e dibattiti fino agli anni Duemila. Poi le difficoltà eco-nomiche, la crisi e ora, forse, la rezione. Dicono che l’Enoteca potrebbe essere come l’araba fenice. Chissà? Intanto Elena D’Aquanno, che ha acquistato il marchio, vorrebbe entrare in possesso dei bastioni, ma non è la sola. Altre due cordate sono intenzionate a ridar vita alla mitica Enoteca in Fortezza. Una è guidata da Antonio De Gortes, l’imprenditore che poche settimane fa ha ceduto la discoteca Capannina di Castiglione della Pescaia, e l’altra fa capo a Nannini, il marchio storico della pasticceria. Una corsa a tre. Il sito Winenews ricorda la storia dell’Enoteca Italiana che inizia nel 1933, come Mostra mercato dei vini tipici d’italia: lo scopo era far conoscere, valorizzare e promuovere i prodotti e la realtà vitivinicola nazionale. Dal 1960 diventa Enoteca italica permanente, poi, dopo alcuni anni travagliati, è sciolta ufficialmente nel 2017. Dopo diverse aste andate a vuoto negli anni successivi, a giugno 2023, lo storico marchio è stato assegnato ad un gruppo di soggetti guidati da Elena D’Aquanno. Ora la corsa è per i bastioni che, peraltro, hanno bisogno di un serio restauro.

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