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COSA SAREBBE IL REGNO UNITO SENZA I PUB? IL RISCHIO REALE CHE GLI STORICI “PUBLICANS” SPARISCANO NON C’È, MA NEL PAESE NE CHIUDONO BEN 26 OGNI SETTIMANA, ANCHE PER COLPA DI REGOLE E FISCALITÀ DA CAMBIARE PER SALVARE UN’ISTITUZIONE INGLESE

Cosa sarebbe Londra senza il Big Bang, senza i bus a due piani e, soprattutto, senza i suoi pub, istituzione tra le più antiche e rappresentative di tutto il Regno Unito ?Probabilmente non la riconosceremmo neanche e, anche se il rischio non è così evidente, la tendenza è perlomeno preoccupante: nel Paese, infatti, ogni settimana abbassano la saracinesca 26 pub, mentre la metà di quelli che restano aperti hanno chiuso il 2013 con un guadagno inferiore alle 10.000 sterline. Un ritmo insostenibile, reso ancor più duro dal fatto che, tipicamente, i pub possono rifornirsi esclusivamente dalle loro pub company, senza quindi la libertà di cercare sul libero mercato la birra al miglior prezzo possibile. Una situazione insostenibile, che la Camra - Campaign for Real Ale ha portato all’attenzione della Camera dei Comuni, con una proposta, forte dell’appoggio di 26.000 firme, di riforma della legge che regola l’attività degli storici “publicans”, che andrebbe a cambiare sia il rapporto tra pub e grandi pub company (oggi in una evidente posizione dominante rispetto ai piccoli pub) sia la fiscalità, per ridare ossigeno a tutto il settore, e salvare quella che, da secoli, è una vera e propria istituzione.

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