Nel 2026, di oltre 878 appuntamenti in calendario, con 276 fiere internazionali e 202 nazionali, una su cinque sarà dedicata al comparto food, bevande e ospitalità (12% del totale degli eventi) e ad agricoltura, silvicoltura e zootecnia (8%). Un impatto importante su un comparto, quello del sistema fieristico italiano, che chiude il 2025 consolidando i buoni risultati 2024, con crescita della superficie venduta nei 915 eventi fieristici italiani (+5% sul 2024, con quasi 11 milioni di mq) con un contestuale aumento sia degli espositori complessivi (+6%) che di quelli esteri (+7%, il 20% del totale espositori), con 89 fiere italiane organizzate all’estero, soprattutto in Cina, Brasile, Usa, Germania, Emirati Arabi, Arabia Saudita e Messico. A dirlo i numeri di Aefi - Associazione esposizioni e fiere italiane guidata da Maurizio Danese, oggi in assemblea a Roma, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del “padrone di casa”, il Ministro Adolfo Urso.
“Anche quest’anno - ha detto Danese - il sistema fieristico si è confermato il primo alleato dell’impresa Italia per le attività di business e in particolare per gli obiettivi internazionali di un Paese fortemente export-oriented come il nostro. Siamo strumento del made in Italy e guardiamo, perciò, con estremo interesse agli sviluppi del Piano d’azione per l’export del Ministero degli Esteri e accogliamo con favore l’introduzione nel Ddl Bilancio di risorse aggiuntive da 100 milioni di euro l’anno dal 2026 al 2028 in favore della promozione del prodotto Italia nel mondo”.
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