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Cresce il turismo ecologico nei parchi, nelle oasi, nelle riserve e nelle aree verdi e raggiunge in Italia il record storico di sempre, a 12 miliardi di euro di fatturato. In 10 anni +57% di agriturismi. A dirlo la Coldiretti

Cresce il turismo ecologico nei parchi, nelle oasi, nelle riserve e nelle aree verdi e raggiunge in Italia il record storico di sempre a 12 miliardi di euro con un progressivo aumento del fatturato ma anche delle presenze negli anni della crisi, in controtendenza rispetto alle vacanze tradizionali. A dirlo la Coldiretti, nel sottolineare che i week end di primavera confermano le previsioni positive di aumento per il 2014, nella Festa Nazionale delle Riserve Naturali dello Stato, promossa dal Corpo Forestale, nella giornata del turismo rurale con il “Terranostra day” in Toscana, che è la meta più ricercata dagli amanti della vacanza nel verde. “La primavera e - sottolinea la Coldiretti - è la stagione privilegiata per la vacanza ecologica perché consente di assistere allo spettacolo unico del risveglio della natura che riguarda piante, fiori e uccelli migratori”.
L’Italia può contare su ben 871 i parchi e aree protette presenti che coprono ben il 10% del territorio nazionale. “A spingere un numero maggiore di turisti verso la natura secondo Ecotur sono prevalentemente - precisa la Coldiretti - la voglia di fare attività sportive come trekking, mountain bike, birdwatching, sci, equitazione, climbing (47%) e il relax (20%), ma anche l’enogastronomia (15%) e la riscoperta delle tradizioni (10%). La vacanza verde è infatti spesso abbinata all’enogastronomia locale grazie alla presenza in Italia della più grande varietà di percorsi turistici legati all’enogastronomia con oltre a più di ventimila agriturismi, 1.200 mercati degli agricoltori di “Campagna Amica”, aperti al pubblico per acquistare prodotti enogastronomici.
Il Belpaese - secondo la Coldiretti - detiene la leadership europea nella produzione biologica e nell’offerta di prodotti tipici con ben 262 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4698 specialità tradizionali censite dalle regioni. Un patrimonio particolarmente apprezzato dai turisti italiani ma anche stranieri che in misura crescente cominciano a scoprire la vacanza natura in Italia. Per la prima volta nel 2013 l’incidenza di turisti stranieri ha raggiunto il 40,2% del totale nel turismo natura nei parchi, nelle oasi e nelle riseve (era il 38% l’anno precedente), e questo genera un incremento del giro d’affari, in quanto un turista straniero spende mediamente 100 euro al giorno a fronte dei 65 di un turista italiano, secondo Ecotur. Una tendenza che - continua la Coldiretti - interessa anche le aziende agrituristiche che in alcune regioni come la Toscana hanno addirittura visto il numero di ospiti stranieri superare quello degli italiani”.
Una capacità di attrazione dovuta anche alle opportunità “estreme” offerte dall’agriturismo che in Italia può contare su un crescente di strutture diversificate. “L’ agriturismo Poggio alle Ville, a Mugello (Firenze) - spiega Coldiretti - offre ad esempio la possibilità di dormire “appesi” su un albero con vista sulla natura e quella di dondolarsi con l’altalena nel vuoto ma in altre strutture della Toscana si può anche sentire l’ebbrezza di scoccare frecce a 1.300 metri di altezza come Robin Hood o effettuare escursioni a bordo di “trattori panoramici”, fare un tour tra stalle per vedere dal vivo come si lavorano le carni suine o la cinta senese, passeggiare nel bosco, fare corsi di pittura, cucina ed equitazione, ma anche le più classiche degustazioni di prodotti aziendali e le visite in cantina”.
“Il numero degli agriturismi in Italia negli ultimi dieci anni - aggiunge ancora l’organizzazione agricola - è aumentato del 57% ed ha raggiunto la cifra record di 20.474, il più alto di sempre. Il maggior numero di aziende si trova in Toscana (4.185) ed in Trentino (2.996) ma nel tempo la diffusione è diventata capillare su tutto il territorio nazionale anche se il 47% - sottolinea la Coldiretti - si trovano al nord, il 34% nel centro e il 19% nel mezzogiorno. Anche l’offerta di servizi è sempre più diversificata con 16.906 strutture che offrono l’alloggio in 217.946 posti letto e 8.363 piazzole di sosta per l’agricampeggio. La vera rivoluzione è pero’ legata al fatto che - conclude la Coldiretti - l’agriturismo non è piu’ solo mangiare con le aziende autorizzate alla ristorazione (10.144) che sono state sorpassate in numero da quelle che offrono anche altri servizi salite a ben 11.982 con attività come l’escursionismo (3.024), la mountain bike (2.785), i corsi di cucina, orto, cucito o altro (2009), l’equitazione (1.489), il trekking (1.821), le fattorie didattiche per i più piccoli (1.251) e le osservazioni naturalistiche (932) che sono in rapida espansione”.

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