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Cresce, seppur debolmente (+0,4%), la spesa delle famiglie italiane destinata all’alimentazione nel 2015. A trainare la ripresa, il boom degli acquisti natalizi e il buon andamento di bevande e olii. A dirlo sono le rilevazioni Ismea sui dati Nielsen

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Cresce, seppur debolmente, la spesa delle famiglie italiane destinata all’alimentazione nel 2015

Cresce, seppur debolmente (+0,4%), la spesa delle famiglie italiane destinata all’alimentazione nel 2015. A trainare la ripresa, il boom degli acquisti natalizi e il buon andamento di bevande e olii (+2,2% sul 2014) con l’acqua che fa registrare un +9%, la birra + 6% e gli oli di oliva +19%. A rilevare la mini ripresa è Ismea, studiando i dati Nielsen.
Cala, però, sempre secondo Ismea, la spesa complessiva dei prodotti a peso variabile, essenzialmente freschi, che accusano una flessione del 2,8%, maturata soprattutto nei reparti carne (-5,8%) e lattiero caseari (-3,4%), a fronte di aumenti anche sostenuti per prodotti ittici (4,8%), ortaggi e frutta freschi (2,5% e 4,7%).
“Tra i driver che guidano i comportamenti d’acquisto delle famiglie - sottolinea l’Ismea - ha assunto un ruolo chiave la consapevolezza dello stretto rapporto tra alimentazione e benessere che, amplificato dai recenti messaggi dei media, si è riflesso nell’aumento degli acquisti di frutta, verdura e pesce e una contestuale riduzione della spesa di carni fresche (specie suine) e salumi. Entrando più nel dettaglio del reparto delle carni, mentre si affievolisce la contrazione delle avicole e bovine, si aggrava il bilancio delle suine (-9% la flessione della spesa), che scontano oltre all’impatto mediatico dell’allarme Oms, anche una situazione di eccesso produttivo a livello comunitario che ha portato a una limatura generalizzata dei prezzi. Tra i salumi, tengono solo i prosciutti (sia crudi che cotti), a fronte di cedimenti importanti degli insaccati (in primis salami -4,5% e wurstel -7,3%) che portano in rosso il bilancio complessivo del segmento (-0,6%)”.

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