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CRESCERE ANCORA ALL’ESTERO, PER TRIPICALE IL VALORE DELLE ESPORTAZIONI AGROALIMENTARI IN 10 ANNI, ANCHE CON IL SUPPORTO DELLE ISTITUZIONI, ED AGGANCIARE I PUR DEBOLI SEGNALI DI RIPRESA DEI CONSUMI INTERNI: ECCO LE CIFRE E I MESSAGGI BY CIBUS

Un export che è il vero obiettivo per la crescita, in cui il valore dell’agroalimentare italiano che varca i nostri confini potrebbe passare dai 26 miliardi di euro di oggi a 70 nei prossimi 10 anni, anche grazie ad una fortissima propensione alle esportazioni delle imprese del settore (il cui successo all’estero dipenderà in gran parte anche dal sostegno finanziario ed istituzionale alle imprese, e dalla lotta alla contraffazione sui mercati esteri, temi su cui si è rinnovato l’impegno del Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, e del Vice Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda), ma anche segali, seppur deboli, di una ripresa dei consumi interni da far diventare concretezza investendo sul mercato italiano, ascoltando sempre di più le richieste di consumatori che chiedono prodotti innovativi, salutari, ecofriendly e attenti allo spreco. Valorizzando al masso, in ogni caso, l’Expo 2015 di Milano, che ha l’alimentazione e la nutrizione al centro. Sono questi i messagi di Cibus, la fiera internazionale dell’agroalimentare italiano appena chiusa a Parma. Il cui successo (67.000 visitatori, +12% sul 2012; 2.700 aziende espositrici sulle 2.300 del 2012), è un altro segnale dell’appeale e della salute, nonstante le difficolta, del wine & food made in italy.

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