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CRESCIUTO A +25,3% NEL 2011, L’EXPORT DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA IN RUSSIA NEI PRIMI 3 MESI 2012 È IN FORTE CALO: -2,8%, CON UN PESANTE -48,2% PER IL VINO SUL 2011. “LA CAPACITÀ LOGISTICA DELL’ITALIA DEVE MIGLIORARE”: PAROLA DI ASSOLOGISTICA

Nel 2011 la crescita delle esportazioni dell’industria alimentare italiana sul mercato russo è stata del 25,3%, cifra che potrebbe aumentare se lievitasse anche la capacità logistica del nostro Paese, attualmente realtà piccola e media rispetto al resto d’Europa. Il dato è emerso oggi a Verona nel forum “Food & Beverage”, promosso da Assologistica, relativo allo sbocco in Russia dei prodotti made in Italy, definito dal Ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania nella sua lettera di saluto ai lavori “naturale e privilegiato”.

L’export del “bere e mangiare” italiano in Russia è aumentato, nel periodo 2000-2011, del 554% contro l’87% segnato a livello mondiale. E’ il comparto enologico il vero protagonista dell’incremento: se nel 2000 rappresentava il 23% dell’export in Russia, nel 2011 è arrivato a superare il 36%. Nonostante tutto sono ancora diverse le problematiche che caratterizzano oggi il settore e rendono difficoltoso l’export di vini, liquori e acquaviti e che oltre alla Russia interessano anche Kazakistan e Bielorussia.

“Per sciogliere questi nodi è fondamentale il ruolo delle dogane - spiega Damaso Zanardo, vicepresidente Assologistica - perché quando usciamo dai nostri confini siamo lasciati allo sbando. E’ per questo che stiamo lavorando con le dogane russe per trovare una concertazione di squadra per non rimanere vincolati con accise e con lunghe soste presso i loro mercati”.

Il 2012 non si è intanto aperto nel migliore dei modi per l’export alimentare italiano in Russia: mentre nel primo trimestre complessivamente ha continuato a crescere con un +8,9%, quello diretto in Russia ha registrato un’inversione di marcia del -2,8%. E’ emersa la caduta verticale dell’export enologico (-48,2% rispetto al primo trimestre 2011), sceso al 20%, pari alla quota di dieci anni fa. Buone le performance del comparto dolciario (+84,1%) del lattiero caseario (+26,9%) e delle carni preparate che hanno raggiunto un incremento del 109,8%.

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