L’agroalimentare rappresenta un terreno privilegiato di investimento della malavita, con un pericoloso impatto non solo sul tessuto economico ma anche sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. Qual è l’impatto delle agromafie sul settore primario, e quali passi avanti sono stati fatti per arginare il fenomeno? Lo svela il rapporto “Agromafie” n. 5 sui crimini agroalimentari in Italia, elaborato da Eurispes, Coldiretti e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, che sarà presentato il 14 marzo in Coldiretti, a Roma.
Il rapporto sarà introdotto da Vincenzo Gesmundo, segretario generale Coldiretti, e Giancarlo Caselli, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare; seguiranno la presentazione di GianMaria Fara, presidente Eurispes, e gli interventi di Marco Minniti, Ministro dell’Interno, di Andrea Orlando, Ministro della Giustizia, Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Giovanni Legnini, vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Rosy Bindi, presidente della Commissione parlamentare antimafia, Franco Roberti, procuratore Nazionale Antimafia, e Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Le conclusioni saranno del presidente della Coldiretti e della Fondazione Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, Roberto Moncalvo, e, in giornata, saranno esposti, apparecchiando “la tavola delle cosche”, i prodotti frutto dei business specifici dei più noti clan mafiosi, camorristici e ‘ndranghetisti.
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