02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

CRISI ALIMENTARE: DOPO I TUMULTI DEL 2008 E GLI IMPEGNI DEL G8 DEL 2009, TORNA L’INCUBO FAME TRA I PAESI PIÙ POVERI DEL MONDO. E DAI PAESI “RICCHI” ARRIVANO POCHI DEI SOLDI PROMESSI

Un allarme che sembra fuori dal tempo in una società in cui si guarda a stili alimentari sempre più salutisti e dove si lotta contro l’obesità. Eppure il messaggio è fin troppo chiaro: torna a farsi sentire con forza il problema della fame nel mondo. Dopo la crisi alimentare del 2008, che provocò sommosse in 30 diversi Paesi, e gli impegni assunti dalle maggiori economie mondiali al G8 dell’Aquila del 2009, la situazione torna a precipitare.
Dei 20 miliardi di dollari promessi, secondo l’Onu, solo il 20% sono stati effettivamente spesi per rilanciare gli investimenti agricoli nel Terzo Mondo. Anche i Paesi africani, allora i più colpiti dalla crisi, nel 2003 promisero di stanziare il 10% del loro bilancio in agricoltura, ma, sempre secondo l’Onu, anche questo impegno è stato disatteso dalla maggioranza dei Governi. Alla scarsa attenzione per il Terzo Mondo da parte dei Paesi più ricchi, va aggiunto un dato assai allarmante, il vertiginoso aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, che molto preoccupa le Nazioni Unite, tanto che il relatore speciale sul diritto all’alimentazione, Olivier de Schutter, in un’intervista rilasciata al quotidiano francese “Les Echos”, ha dichiarato: “viviamo oggi l’inizio di una crisi alimentare simile a quella del 2008”, crisi che iniziò proprio con un incontrollato innalzamento dei prezzi delle materie prime.
Nel frattempo, per migliorare la gestione della sicurezza alimentare nel mondo, la Comunità internazionale ha dato vita, il 3 settembre 2010, ad una “Fondazione per l’agricoltura e la ruralità nel mondo”, un gruppo di esperti senza, però, alcun mezzo finanziario a disposizione. L’Onu, inoltre, per volontà del segretario generale Ban Ki-moon, si è attivata il 22 aprile 2010, con un piano per l’agricoltura e la sicurezza alimentare da 900 milioni di dollari.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli