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CRISI: CAMPAGNA OLEARIA CROLLA L’EXPORT -13,5%. LO COMUNICA ASSITOL

Forte calo delle vendite dell’olio extravergine d’oliva sul mercato interno e segni di crisi su quelli esteri. Lo comuna l’Assitol, associazione italiana degli industriali oleari, sull’avvio della campagna olearia 2008-2009. Offerta in eccesso e recessione i motivi dell’andamento negativo.

Se si confronta l’ultimo trimestre di rilevazione (novembre 2008-gennaio 2009), con la precedente campagna, emerge che le vendite dell’olio extravergine sono diminuite del 16%. Ma non è soltanto l’extra a soffrire: il trimestre in esame descrive un momento di difficoltà anche per l’olio d’oliva (-15,6%).

La notizia più sgradita arriva però dall’export, finora sempre con il segno più: il comparto dell’olio extravergine perde il 13,5 delle esportazioni. Ad accusare il colpo sono anche gli oli extravergini convenzionali, vale a dire i marchi, con una riduzione del 12,5%. Tiene invece l’olio d’oliva (+4,7%).

“Alla luce di questi numeri non ci sorprende la significativa caduta dei prezzi della materia prima - afferma Luigi Castelnuovo, presidente Assitol - l’attuale diminuzione di vendite e ordinativi coincide con un’annata di produzione abbondante”. Lo confermano le stime del Consiglio Oleicolo Internazionale (Coi): la produzione mondiale di olio di oliva è prevista in aumento, attorno alle 2.866.500 tonnellate. Il che significa un +7,6% sulla precedente campagna (del 15-20 % in Italia). A tutto ciò deve sommarsi lo stock di olio della passata campagna, stimato dal Coi, in oltre 630.000 tonnellate.

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