Quello che si sta delineando a causa della siccità "é ormai uno scenario sempre più drammatico. I campi, e non solo quelli del Sud, sono a secco. I danni per le colture e gli allevamenti si aggravano giorno dopo giorno. Ma quello che è più grave è che gli invasi di acqua, specie quelli dell'Italia meridionale e centrale, si stanno praticamente prosciugando": lo rileva la Cia (Confcoltivatori), secondo
cui in poco meno di 6 mesi si è avuto un drastico e
preoccupante calo dei livelli degli invasi: oltre 65%.
"A causa di tutto questo - sottolinea la Cia - si correrà il rischio che molte colture (grano duro, ortofrutta, tabacco, produzioni serricole) vadano perse con danni evidenti per gli agricoltori e con inevitabili rincari dei prezzi al consumo. Stesso discorso vale per la zootecnia. La Cia è mobilitata sull'intero territorio nazionale e chiede l'apertura immediata di un tavolo di confronto tra governo, enti locali e organizzazioni professionali agricole per attivare tutte le misure necessarie in grado di fronteggiare e superare la gravissima emergenza".
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