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CRISI: LA TAVOLA DEGLI ITALIANI E’ SEMPRE PIU’ CHEAP. BOOM DI CIBI LOW COST, SEGNALA COLDIRETTI. CROLLO DI OLIO EXTRAVERGINE (-12%), PESCE (-12%), PASTA (-9%) E LATTE (-6%), SU SOLO LE UOVA (+5%). LA DIETA MEDITERRANEA REGGE GRAZIE ALLA SPESA A KM 0

La tavola degli italiani è sempre più cheap. La spesa alimentare del Belpaese cambia veste. Crollano gli acquisti di olio extravergine (-12%), di pesce (-12%), di pasta (-9%) di latte (-6%), di ortofrutta (-4%) e di carne (-1%) per una contrazione media nell’agroalimentare del -3,4%. Aumentano solo gli acquisti di uova (+5%) che assicurano un apporto proteico a basso costo. Secondo un’analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Ismea relativi ai primi 5 mesi 2013, che evidenziano un’accelerazione nell’anno in corso per la spending review analizzata da Confindustria per il periodo dal 2007 al 2012: “la spesa alimentare delle famiglie italiane è tornata indietro di venti anni per effetto del crollo che si è verificato dall’inizio della crisi nel 2007, provocando un’inversione di tendenza mai accaduta dal dopoguerra”. “Nel 2012 i consumi delle famiglie italiane per alimentari e bevande a valori concatenati sono stati pari - ha sottolineato la Coldiretti - a 117 miliardi, di mezzo miliardo inferiori a quelli del 1992”. “La crisi - ha precisato la Coldiretti - ha fatto retrocedere il valore della spesa alimentare, che era sempre stato tendenzialmente in crescita dal dopoguerra, fino a raggiungere l’importo massimo di 129,5 miliardi nel 2007, per poi crollare oggi al minimo di ben quattro lustri fa”. Questa spending review alimentare ha, inoltre, comportato una diminuzione del livello qualitativo degli alimenti acquistati con un boom di prodotti low cost. “I cibi cheap - sostiene la Coldiretti - non sempre offrono le stesse garanzie di sicurezza alimentare”. Un trend che ha visto balzare al primo posto i discount alimentari come uniche realtà del commercio al dettaglio in Italia in crescita (+1,3%). Tutte le altre forme distributive arrancano, dai piccoli negozi (-4%) agli ipermercati (-2,5%) fino ai supermercati (-1,8%). Unica nota positiva di questo quadro alimentare che tiene alta la bandiera della dieta mediterranea è la spesa a chilometri zero. “Con il fatturato record di 3 miliardi di euro annuo grazie - conclude la Coldiretti - alla crescita del 40% delle imprese agricole accreditate a Campagna Amica”.

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