La situazione nel Mar Rosso continua a preoccupare e non solo per questioni legate alla sicurezza ed eventuali attacchi ma anche per il futuro del made in Italy agroalimentare. Un settore che, sovente, utilizza il trasposto marittimo per l’export dei propri prodotti nel mondo. “Dal Canale di Suez passano il 16% dell’olio d’oliva, il 15% dei prodotti derivati dalla lavorazione dei cereali e il 14% del pomodoro trasformato delle esportazioni agroalimentari italiane, che complessivamente, ammontano ad un valore di 6 miliardi di euro, messi a rischio dalle incursioni terroristiche Houthi contro le navi”, emerge da una analisi Coldiretti su dati Centro Studi Divulga sugli impatti dell’escalation “dopo l’attacco di un drone al cacciatorpediniere italiano Duilio”.
I prodotti agroalimentari che partono dal nostro paese o che arrivano in Italia passando per Suez sono principalmente quelli destinati o in arrivo da Asia e Oceania, di cui la quasi totalità viene trasportata via mare. Accanto a olio, cereali e passata di pomodoro ci sono anche tabacchi (33% dell’export complessivo) e foraggere (40%) ma una quota importante è rappresentata dall’ortofrutta, continua Coldiretti, che è pure quella più esposta agli effetti dell’allungamento delle rotte marittime tra Oriente e Occidente, costrette ad evitare il Canale di Suez, che potrebbe creare problemi di conservazione del prodotto fresco con il rischio di perdere fette importanti di mercato che sarebbero poi difficili da recuperare.
“L’interruzione del passaggio delle navi per il Canale di Suez ha peraltro provocato un’escalation dei costi del trasporto marittimo - ha sottolineato Coldiretti -, in particolare nei traffici tra Asia e Mediterraneo. Da dicembre 2023 a gennaio 2024 le quotazioni del trasporto dal Mediterraneo alla Cina sono cresciute del 659%, secondo il Centro Studi Divulga”. Ma le difficoltà sul mercato asiatico “colpiscono un settore in grande espansione che ha messo a segno nel 2023 il record storico con l’export agroalimentare nazionale che ha raggiunto il valore massimo di sempre a 64 miliardi, con una crescita del 6% sull’anno precedente, secondo la proiezione Coldiretti sulla base dei dati Istat”.
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