Italia, Francia e Spagna si preparano alla vendemmia, quella che dovrà riportare in equilibrio i livelli produttivi delle cantine dopo una campagna quantitativamente disastrosa. E che sarà la raccolta del riscatto lo dicono le previsioni, messe assieme da WineNews: se da noi sono Ismea e Uiv-Unione Italiana Vini a parlare di 46 milioni di ettolitri, Oltralpe ci pensa Agreste, il servizio di statistica del Ministero dell’Agricoltura, a fare le previsioni, con numeri praticamente identici a quelli del Belpaese, 46 milioni di ettolitri, mentre tra i filari iberici a dare i numeri sono le Cooperative Agroalimentari di Spagna, secondo cui la produzione di vini e mosti arriverà a 42-43 milioni di ettolitri. Previsioni, date prima che i grappoli siano in cantina, che si basano quasi sempre sui dati di luglio, che noi invitiamo spesso a prendere con le molle, ma che in Francia sono finiti al centro di molte critiche nei giorni scorsi, perché responsabili in qualche modo di un mercato al ribasso che, dopo il boom dei prezzi dettato dalla scarsità in cantina, ora è pronto a presentare il conto (e chiedere lo sconto). Agreste, però, non ci sta, e dalle pagine online di Vitisphere snocciola dati incontrovertibili: dal 2014 le previsioni vengono pubblicate intorno al 20 di luglio, ossia 20 giorni dopo rispetto agli anni precedenti, ed il margine d’errore, da allora, non ha mai superato il 3% (+2,1% nel 2017, -3% nel 2016, -2,8% nel 2015, -1% nel 2014). Insomma, milione più milione meno, le previsioni non ci vanno così lontane, anche se poco dicono, ovviamente, della qualità, variabile fondamentale anche per le dinamiche di prezzo, almeno per le produzioni di qualità.
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