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Crollano del 30,6% le esportazioni di prodotti made in Italy in Russia, e sviluppa la produzione nazionale di “tarocchi” e li porta addirittura ad Expo dove, nel Padiglione della Russia, è in mostra formaggio con il marchio “Prego”: così Coldiretti

Non Solo Vino
Ecco i formaggi tarocchi della Russia scoperti in Expo da Coldiretti

Crollano le esportazioni di prodotti italiani veri, e aumenta di contro la produzione di “tarocchi”, che arrivano addirittura ad Expo: è la fotografia di quanto sta avvenendo in Russia, scattata da Coldiretti, con le sanzioni stabilite dall’Unione Europea nei confronti del Cremlino, che continuano a far sentire i loro effetti, anche dopo la denuncia del quotidiano “Libero”.
“In controtendenza all’andamento generale - spiega l'organizzazione agricola - crollano del 30,6% le esportazioni di prodotti made in Italy in Russia (dati di maggio 2015 sul 2013) , e sviluppa la produzione nazionale di “tarocchi” e li porta addirittura ad Expo dove, nel Padiglione del Paese di Putin, è in mostra formaggio con il marchio “Prego””.
Il crollo delle esportazioni made in Italy in Russia, ricorda Coldiretti, riguarda tutti i principali settori, ma ad essere più colpiti sono chiaramente quelli interessati dall’embargo scattato il 6 agosto 2014 che ha sancito il divieto all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce dai Paesi dell'Ue, dagli Usa, ma anche da Australia, Canada e Norvegia, che avrebbe dovuto durare un anno.
“Una lista destinata ad allungarsi - dice Coldiretti - poiché con la decisione dell’Unione Europea di estendere le sanzioni alla Russia fino al 31 gennaio 2016 è già stata preannunciata la ritorsione con le autorità russe che hanno anticipato che vi è quasi il 100% di probabilità che all'elenco dei prodotti embargati si aggiungeranno anche conserve di pesce e prodotti caseari derivati da grassi vegetali secondo il quotidiano Izvestia, che cita una fonte governativa”.
Nell’agroalimentare ai danni diretti stimati in 20 milioni di euro all’anno di mancate esportazioni si sommano anche i danni indiretti dovuti alla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione in Russia di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il made in Italy.
“Lo stop alle importazioni dall’Italia ha provocato in Russia un vero boom nella produzione locale di prodotti made in Italy taroccati - dice Coldiretti - dai salumi ai formaggi, con la produzioni casearia russa di formaggio che nei primi quattro mesi del 2015 ha registrato infatti un sorprendente aumento del 30% e riguarda anche imitazioni di mozzarella, robiola o Parmesan. La spavalda conferma viene dal Padiglione della Russia all’Expo dove verso il termine del percorso nella sala dedicata al Tatarstan ci sono formaggi molti dei quali richiamano all’Italia ad esempio con il marchio Prego “Italian Style” con una scritta “Original Italian Recipe” e gagliardetto tricolore le vaschette con la scritta “Solo Formaggio” con bandierina italiana nel logo scovate dal giornalista Attilio Barbieri del quotidiano Libero”.

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