Ottime performance per il “re dei salumi”, il Culatello di Zibello, che, sul mercato, nel 2022, ha visto la propria produzione arrivare a quota 102.591 culatelli (+5,9% sul 2021), per un fatturato al consumo del comparto pari a 25,2 milioni di euro, con un incremento superiore al 5%.
Uno dei trend più significativi è dato dal successo del pre-affettato, con oltre 1,27 milioni di vaschette prodotte. Ecco i dati diffusi dal Consorzio del Culatello di Zibello, chicca della produzione agroalimentare emiliana (si può produrre solo nei comuni di Busseto, Polesine Parmense, Zibello, Soragna, Roccabianca, San Secondo, Sissa e Colorno, nel parmense) che certificano come, nel 2022, i culatelli destinati all’affettamento siano stati 40.171, pari al 41,5% della produzione annuale. Soltanto dieci anni fa, nel 2013, questa percentuale era ferma al 5,6%. Al consumo, nel 2022, il segmento del pre-affettato incide per un valore di 10,8 milioni di euro.
Il canale di commercializzazione principale del Culatello di Zibello, che si produce ancora seguendo le stesse procedure che si seguivano nel Medioevo, e grazie alla nebbia della Valle del Po diventa uno dei salumi più preziosi, si conferma quello del normal trade, con una quota pari al 60% del comparto, mentre la grande distribuzione organizzata rappresenta il restante 40%.
La quota export si attesta su un 25% del totale del mercato, ed i Paesi dell’Area Unione Europea (in primis, Francia e Germania), insieme con la Svizzera, rappresentano l’88% dell’export, seguono Nord America, con Canada e Stati Uniti, il Giappone, l’Oriente e il Regno Unito.
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