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Cuore enogastronomico e capitale simbolica delle Langhe, Alba, grazie alle eccellenze del suo territorio, dal tartufo al Barolo, ed alla vocazione millenaria della sua ristorazione, è una nuova “Città creativa Unesco per la gastronomia”

Aspettando di conoscere il futuro della pizza, da Parigi arriva un altro attesissimo verdetto, che riconosce Alba “Città creativa Unesco per la gastronomia”: la capitale delle Langhe, del resto, vanta una grandissima ristorazione, e fa rima con alcuni dei prodotti del made in Italy più apprezzati e conosciuti, dal tartufo alle nocciole, passando ovviamente per il Barolo. La città piemontese, così, entra nel novero ristretto delle città del mondo che hanno fatto della gastronomia il loro tratto distintivo, insieme a Parma, in lista già dal 2015, quando superò proprio la candidatura di Alba, supportandola però nel corso del nuovo iter, ma anche Popayàn in Colombia, Zahlè in Libano, Cheng Du in Cina, Östersund in Svezia, Florianopolis in Brasile e, stranamente, San Antonio, nonostante la decisione Usa di uscire dall’Unesco.
Un riconoscimento che rafforza la vocazione internazionale della città: grazie a questa nomina, spiega il comitato che ha sostenuto la candidatura, Alba potrà incrementare la visibilità e la reputazione internazionale, ampliare potenzialità e target del suo patrimonio culturale enogastronomico e pianificare azioni di potenziamento e sviluppo delle attività di cooperazione internazionale, insieme ad altri territori dall’identità culturale affine. La città ha basato la sua candidatura a Creative Cities sulla consapevolezza dell’importanza strategica che il reparto enogastronomico della città di Alba, ma anche del territorio circostante di Langhe e Roero, riveste sia in campo economico, sia in campo culturale. Una vocazione non solo millenaria, ma innovativa e pulsante, che coinvolge il settore agroalimentare, meccanico, industriale, dell’artigianato, della ristorazione e del turismo enogastronomico, che ha eletto le Langhe e il Roero a meta prestigiosa del buon cibo e del buon vino.
Entrare a far parte delle Unesco Creative Cities, vuol dire far parte di una rete di più di cento città, accomunate dall’eccellenza in un determinato settore: per l’Italia, ad esempio, oltre a Parma ed Alba ci sono anche Bologna per la musica, Fabriano per l’artigianato, Roma per il cinema, Torino per il design, Milano per la letteratura, Pesaro per la Musica e Carrara per l’Artigianato. Ma significa anche entrare in un circuito d’eccellenza, “certificato” Unesco, di città e soggetti pubblici e privati che individuano in questa impostazione condivisa un’occasione di scambio, sviluppo e soprattutto di internazionalizzazione, con impatto diretto su turismo e visibilità, imprese e categorie di
settore, formazione ed educazione. Le città del circuito infatti si impegnano a condividere best practices, sviluppare partneship e progetti comuni. Partono così da oggi una serie di azioni che coinvolgeranno la città di Alba in progetti di sviluppo locale, sia innestando nuove dimensioni creative in manifestazioni già consolidate, come la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e Vimun, sia realizzando rapporti con nuove realtà, come nel caso del progetto “Alba&imprese sociali
Ferrero per l’Africa”.
Nella formazione, il progetto “Accademia Bocuse d’Or Italia” - Italy’s Gastronomy Awareness” punta sull’educazione alla cultura e creatività enogastronomica. Nell’ottica invece dello scambio tra le Città Creative il progetto del “Distretto Gastronomico Alba-Parma” mira ad armonizzare e realizzare iniziative, a cooperare nella progettazione e nell’offerta, e a valorizzare le due realtà nel rispetto delle diversità. Per ultimo il progetto “Alba in design!”, favorisce la relazione transettoriale tra gastronomia design.
“Siamo davvero molto soddisfatti per questa nuova certificazione raggiunta dalla nostra città
come centro di eccellenza gastronomica mondiale - ha dichiarato il sindaco di
Alba, Maurizio Marello - due anni fa avevamo perso la competizione con Parma. Tuttavia, da lì sono iniziate una serie di relazioni importanti con la città dell’Emilia Romagna, preziose per questo prestigioso traguardo. Dopo il riconoscimento sui nostri paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero, Monferrato nel giugno 2014, l’inserimento di Alba tra le città creative Unesco rafforza ancora l’immagine del territorio. Ne siamo molto orgogliosi e contenti considerate anche le possibili future ricadute positive sul comparto culturale e turistico che questo riconoscimento ha la forza di dare”.

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