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UE

Da Bruxelles le prime risposte ai dazi Usa sul vino, nel segno della semplificazione

Cofinanziamento europeo per la promozione al 60% e via al vincolo dei 5 anni. De Castro: “ora un fondo specifico”. In Francia scontro sugli aiuti

Portare dal 50 al 60% il cofinanziamento europeo per i programmi di promozione dell’Ocm, con la possibilità di modificarli ed estenderli oltre l’attuale limite di 5 anni: ecco la prima risposta di Bruxelles, con due proposte di semplificazione, che hanno già ottenuto il via libera dei Ministri agricoli europei in attesa che si concluda il dibattito in Commissione Agricoltura, ai dazi Usa sul vino scattati ad ottobre 2019, che hanno colpito le produzioni di Francia, Spagna e Germania, risparmiando, almeno per ora, le produzioni enoiche italiane. Un primo passo, ma certo non sufficiente a garantire stabilità e certezze ad un settore che resta in balìa, sul mercato extraeuropeo più importante, delle decisioni di Washington.
“Gli aiuti e le misure di flessibilità proposte dalla Commissione europea per rafforzare i programmi di promozione del settore vitivinicolo sono una boccata di ossigeno fondamentale per i nostri produttori. Ora però vogliamo agire rapidamente e procedere all’applicazione, anche perché l’Esecutivo Ue ha accolto la principale richiesta nostra e del settore, di estendere la misura a tutti i vini e non solo a quelli colpiti dai dazi americani”, ha commentato Paolo De Castro, coordinatore S&D alla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo. “L’importante ora - aggiunge De Castro - è intervenire con nuovi interventi e un fondo specifico per rafforzare le misure di promozione di tutti quei settori che sono stati colpiti dai dazi di Trump, e non lasciare soli i nostri produttori, messi in difficoltà quest’anno anche per le conseguenze nefaste del cambiamento climatico che hanno messo in pericolo il loro reddito e le prospettive economiche per il futuro”.
Di sicuro non è abbastanza per i vignaioli di Francia, che la scorsa settimana, con i loro rappresentanti di filiera, hanno incontrato hanno incontrato i rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura, chiedendo un fondo di compensazione ad hoc, stimato già ad ottobre dello scorso anno in 250 milioni di euro, pari al 25% del flusso d’affari annuo sul mercato Usa dei vini fermi francesi. Richiesta - almeno per ora ed in questi termini - rispedita al mittente dal Ministero, ma fatta pervenire anche alla Commissione Europea, dove i tempi, però, rischiano di essere troppo lunghi. “Difficile ottenere qualcosa in ambito europeo, anche perché tra 6 mesi rischia di essere troppo tardi”, spiega Didier Josso, delegato della filiera vino, che poi si scaglia contro il Governo di Parigi. “Se lo Stato ha versato, o versa, delle sovvenzioni illegali ad Airbus, deve assumersi la responsabilità degli effetti collaterali, compresi quelli che stiamo pagando noi”.

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