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Da domani la qualità al centro di Expo, da cibo a territori (tante occasioni per visitarli “fuoriExpo”). Coldiretti lo ricorda e Ermanno Olmi ne denuncia la necessità in un corto. Focus - I frati di Assisi, l’undicesimo Comandamento: “non sprecare”

Ad uno dei più grandi maestri del cinema italiano, il compito di raccontare il debito che gli esseri umani hanno nei confronti della natura: è Ermanno Olmi, il regista dell’“Albero degli zoccoli”, “La leggenda del santo bevitore” e “Il mestiere delle armi”, per citare solo alcuni dei suoi capolavori, autore di “Il Pianeta che ci ospita”, il cortometraggio di 11 minuti introduzione e manifesto a Expo 2015 e al suo tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, che da domani, sarà proiettato ogni sera allo Slow Food Theatre nella Piazza della Biodiversità dell’Esposizione e nei cinema italiani, prima del film principale. Una presa di coscienza che muove da un’Expo che si apre domani a Milano - invasa dalla natura grazie anche alle api, le “sentinelle ambientali” per eccellenza, protagoniste degli eventi di “ExpoinCittà” con “Green Island 2015” - e che per l’Italia, sottolinea la Coldiretti, rappresenta “una grande opportunità” per mettere in evidenza, accanto alle tematiche ambientali, “uno dei più importanti asset del nostro Paese: lo stile alimentare, concentrando l’attenzione su qualità e sicurezza del cibo e dei prodotti alimentari, temi essenziali per il futuro poiché legati alla crescita demografica e a tutte le problematiche, conseguenti, della produzione alimentare e dell’approvvigionamento”. Una qualità che passa anche dalla biodiversità dei territori italiani, molti dei quali promuovono iniziative collaterali a Expo per cogliere l’occasione di andare a visitarli di persona.
“Il Pianeta che ci ospita” è il cortometraggio del grande regista Ermanno Olmi per Expo2015, il cui scopo, sottolinea, “è innanzitutto l’impegno dei popoli ricchi nel garantire cibo, acqua e dignità a ogni essere umano, secondo un principio di giustizia che regola la convivenza fra le genti della Terra. Allo stesso modo, e al pari del cibo, i popoli che hanno conquistato attraverso il sacrificio dei loro martiri il privilegio della libertà siano esempio di democrazia e convivenza civile”. Olmi ha lavorato per ben tre anni di riprese, a titolo gratuito, percorrendo l’Italia dal Monte Bianco all’Isola di Lampedusa, e dando vita al cortometraggio, realizzato per Expo 2015 da Movie People e presentato in anteprima il 28 aprile a Milano, accanto alla “Carta di Milano”, l’eredità morale dell’Esposizione: sono immagini di grande impatto visivo, riprese da Fabio Olmi, direttore della fotografia, premio David di Donatello e figlio del regista, che raccontano la sostenibilità ambientale e il rapporto dell’uomo con il cibo, con le musiche di Fabio Vacchi, Paolo Fresu e Alessandro Cicognini. Oltre a “Il Pianeta che ci ospita” Olmi porta a Expo 2015 anche “Racconto Collettivo”: ad agricoltori, allevatori, pastori e pescatori (e ai registi che li hanno resi protagonisti) è stato chiesto di realizzare dei brevi film (tra 1 e 6 minuti, in qualsiasi lingua e formato) per raccontare il loro rapporto con la terra, e le conoscenze alimentari legate alle tradizioni di ciascun Paese.
E se c’è un termometro in grado di misurare la salute dell’ambiente, quello sono le api, protagoniste di “ExpoinCittà” con “Green Island 2015. Alveari urbani”, un progetto e una serie di iniziative in tutta la città dedicate alle “sentinelle ambientali”. E se c’è ancora tempo per visitare la mostra dedicata alle arnie d’artista nell’Atrio della Stazione Garibaldi (fino al 3 maggio), in tutta la città vi sono laboratori didattici (alla scoperta delle arnie il 6 giugno con Conapi-Mielizia e il Muba-Museo Bambini Milano, e una giornata, l’11 giugno, al Politecnico con l’Università Middlesex di Londra sull’eco-design e la rigenerazione dello spazio urbano) e speciali degustazioni di miele , accanto, da domani, a nuove installazioni: “Arbre Magique Pollination” con decine di api, di bombi e di coccinelle sugli alberi che circondano la Rotonda della Besana, a ricordare, con le loro variopinte silhouettes create da Carla Volpati e Renzo Nucara, che ancora esistono le leggi di natura, e “Honey Factory”, l’arnia didattica firmata dal designer Francesco Faccin per osservare da vicino l’instancabile lavoro delle api, nel parco della Triennale (info: www.amaze.it).
Dalla qualità dell’ambiente a quella del cibo, intanto, guardando al nostro Paese, uno studio di Eurispes in collaborazione con Coldiretti alla vigilia di Expo, ha indagato i comportamenti di acquisto di un campione rappresentativo di italiani (1.042, dai 18 anni in su). Risultato? La grandissima maggioranza (84,5%) nei propri consumi alimentari privilegia prodotti made in Italy, ben l’80% controlla inoltre l’etichettatura e la provenienza dei prodotti alimentari, ma l’abitudine di acquistare spesso prodotti a marchio Dop, Igp, Doc è meno frequente, ma messa comunque in pratica del 43,8% dei consumatori. Più di un terzo (34,4%) compra spesso prodotti alimentari biologici, mentre oltre un terzo isceglie i prodotti più economici, indipendentemente dalla loro provenienza (34,8%).
Ma l’Expo italiana è anche un’occasione importante per il Belpaese per mostrare la biodiversità dei suoi territori, molti dei quali promuovono cartelloni di eventi invitando i visitatori in arrivo da tutto il mondo dell’Esposizione ad andare a vedere di persona dove nasce la qualità italiana. Dalla Franciacorta al Chianti Classico, dalla Valpolicella alle Langhe, collegate a Milano, da Alba, dal “Barolo Express”, un elegante bus ispirato alle atmosfere dell’Orient Express che unisce l’Expo ai Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco (www.baroloexpress.com).
Tra tutto questo, non mancherà il lato bucolico, o persino “pecoreccio”, e a portarlo sarà, ancora una volta, la solita Coldiretti, che una giornata tanto solenne in cui i Paesi del mondo si preparano ad affrontare il tema della fame nel mondo, “offrità a Capi di Stato, rappresentanti istituzionali e a tutti i visitatori italiani e stranieri, fave e pecorino come da antica usanza contadina del primo Maggio” ...

Focus - I frati di Assisi e l’undicesimo Comandamento: “non sprecare il cibo”. Le iniziative francescane per l’Expo
“Non sprecare il cibo”. Per i frati della Basilica di San Francesco d’Assisi è questo l’undicesimo Comandamento da seguire e rispettare nella vita di tutti i giorni. Diverse le iniziative francescane di arte, cultura e fede per l’Expo proprio per stimolare i visitatori a una riflessione sociale e educativa sull’alimentazione e affinché il cibo ritrovi il suo valore: esistenziale, culturale e spirituale. “Il Santo ci invita ad accogliere il cibo come un dono e con rispetto per “sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta e governa, e produce diversi frutti con coloriti flori et herba” colei che ci nutre come una madre”, ha dichiarato in una nota padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi.
Per accompagnare l’Esposizione Universale la comunità francescana ha organizzato diverse iniziative: dal film in ultra Hd al convegno sul cibo nelle fedi religiose, dalle opere francescane in esposizione all’istallazione video sul restauro della Basilica Superiore di San Francesco “La bellezza che rinasce”. Saranno inoltre distribuite più di 250.000 copie della rivista “San Francesco Patrono d’Italia” interamente dedicata al tema dell’Expo 2015, il cibo.
“Vivere e donare il cibo con amore proprio come faceva San Francesco che esortava i frati e chi incontrava per strada ad amare e nutrire il proprio fratello come una madre ama e nutre il proprio figlio. Cibo è sentimento, amore e riconciliazione con Dio, con gli altri, con noi stessi e con il creato,” è il pensiero di padre Enzo Fortunato.
Info: www.sanfrancesco.org

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