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Da Fo ad Olmi, da Daverio a Celentano, a Lella Costa, alcuni tra i più illustri cittadini di Milano apriranno le loro case per ospitare i contadini che Slow Food porterà all’Expo 2015, con “Terra Madre Giovani”, dal 3 al 6 ottobre

Non Solo Vino
Da Fo ad Olmi, da Daverio a Celentano: ecco i più illustri cittadini di Milano apriranno le loro case per ospitare i contadini che Slow Food porterà all’Expo 2015

“I giovani che verranno a Milano per Terra Madre Giovani-We Feed the Planet sono il simbolo della modernità, sono loro che cambieranno il paradigma della nostra agricoltura: un’agricoltura che deve essere coscienza della bellezza, spiritualità, condivisione. Ecco, i giovani di Terra Madre daranno quell’enfasi che spesso manca alla nostra terra, troppo spesso trattata più come serva che come madre”. Per Carlo Petrini, fondatore e presidente di Slow Food, è questo il senso di Terra Madre Giovani, l’evento che dal 3 al 6 ottobre riunirà a Milano migliaia di contadini da tutto il mondo per trovare insieme le soluzioni per nutrire il pianeta. E per farlo Slow Food ha chiesto ai milanesi di aprire le loro case e ospitare questi giovani: “quando parliamo di ospitalità, non indichiamo solo una location, ma parliamo di collaborazione, di condivisione. E sono già molti gli amici che hanno dato la loro disponibilità: da Claudia Mori e Adriano Celentano a Philippe Daverio, Ermanno Olmi e Dario Fo. Questa è l’anima di Milano che comprende tutti voi: capirete davvero come brillano i loro occhi quando parlano della loro terra. Questi giovani torneranno a casa con il valore più importante, l’autostima, con cui davvero si cambia il mondo”.
E tra chi ha dato la sua disponibilità a ospitare un giovane in casa sua c’è anche l’attrice e scrittrice Lella Costa: “per me è straordinariamente facile esserci e dare il mio sostegno a questo evento, perché so cos’è Terra Madre, conosco questi personaggi che oltre a nutrire il pianeta nutrono l’anima, pieni di vita e di entusiasmo. Ospitare i giovani contadini sarà un grande onore, sarà un’occasione di scambio, per imparare che la conoscenza è quella che distrugge i pregiudizi e permette qualsiasi collaborazione. Diamo tutti il nostro contributo, perché fare senza dire non basta, ma dire senza fare non serve”.
“Questo anno dedicato al cibo ha senso se riusciamo a porre l’attenzione sui veri protagonisti: si parte dal piccolo per costruire visioni sul futuro, e per questo dobbiamo imparare a contaminarci e crescere insieme, solo così possiamo creare legami di armonia”, ha detto Monsignor Luca Bressan, Vicario Episcopale per la cultura, la missione e l’azione sociale della Diocesi di Milano: anche lui ha dato la sua disponibilità ad accogliere molti giovani durante l’evento.
Per Petrini, “l’Expo avrebbe potuto fare un po’ di più per dare enfasi a un rapporto con la terra madre che mai come in questo momento è vilipesa da più parti. Speriamo che la chiusura sia accompagnata non solo dalla notizia di tanti visitatori. Ci auguriamo che attragga i veri protagonisti del cibo quotidiano, ovvero i piccoli produttori che coloro che ogni giorno lavorano per garantirci il pane”. L’agricoltura familiare, ha detto il presidente Slow Food, “è quella che sfama la maggior parte dei viventi e per questo va sostenuta - ha detto Petrini in conferenza stampa oggi a Palazzo Marino a Milano, con il sindaco Giuliano Pisapia - non può permettersi di abbandonare la saggezza dei vecchi, di estromettere le donne o di non avere il futuro dei giovani. Che Milano si prepari a vedere la generosità di questi ragazzi: durante l’evento saranno loro a cucinare per i senzatetto della città utilizzando solamente gli scarti, i più poveri insegneranno a noi a essere generosi”.
Ma Petrini non si ferma qui: “dateci una mano per permettere a questi ragazzi di uscire dai loro villaggi e venire a scoprire il mondo. Mettete qualche soldo in questa colletta (con la campagna di crowdfunding lanciata sul sito www.terramadregiovani.it). Darete un aiuto a un’idea morale, politica e culturale, che sarà la vera anima di questa Expo. E vorrei concludere ringraziando i nostri compagni di viaggio, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, la Compagnia di San Paolo, la Fondazione Cariplo e la Diocesi di Milano”.
Simbolo di questa campagna di crowdfunding, ideata da Saatchi & Saatchi, sono gli Small Scale Producers, i produttori locali che davvero nutrono il pianeta.
Per il sindaco di Milano Giuliano Pisapia Terra Madre Giovani è “un meraviglioso evento che animerà la nostra città. Rinnoviamo il nostro impegno a sostenere il diritto al viaggio per questi ragazzi e diamo la nostra disponibilità per l’ospitalità di questi giovani. Io stesso aprirò la mia casa. Sempre più spesso i Paesi del sud del mondo chiedono di restituire la sovranità delle risorse al popolo e di contribuire a redistribuire la ricchezza in modo più equo. Grazie al vostro impegno Milano sarà all’altezza per far comprendere come i più poveri debbano poi diventare veramente i primi”.
Ma cosa succederà esattamente durante i tre giorni dell’evento? “Momenti di scambio, incontro, confronto e divertimento, Eat-In e Disco Soups, per far sì che questi ragazzi tornino a casa carichi ci entusiasmo e nuove idee, che porteremo anche a Expo nella giornata conclusiva di Terra Madre Giovani” ha spiegato Joris Lohman, rappresentante della Rete Giovani di Slow Food.

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