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DA MENSA DEGLI SPRECHI A “MENSA OCCUPATA”: A NAPOLI, GLI STUDENTI DELL’UNIVERSITÀ FEDERICO II OCCUPANO LA MENSA DI VIA MEZZOCANNONE, RISTRUTTURATA NEL 2006 E MAI RIAPERTA, E PREPARANO PIATTI ANTICRISI PER STUDENTI E DISOCCUPATI

Dalla “solita” incuria all’italiana all’autogestione: a Napoli, gli studenti dell’Università Federico II occupano la mensa di via Mezzocannone, totalmente ristrutturata nel 2006 e mai riaperta e, gestendola direttamente, offrono piatti anticrisi a studenti, disoccupati, immigrati, persone in difficoltà: alla “Mensa occupata” un piatto di pasta costa 1 euro, lo stesso vale per un secondo. Venerdì e sabato, il pranzo completo e cioè primo, secondo e contorno, costa 3 euro. Un bicchiere di vino costa 50 centesimi, quello di birra 1 euro, per la Coca Cola i ragazzi chiedono un contributo a piacere, mentre l’acqua è gratis, “a sottoscrizione libera”, come spiega Andrea, uno degli studenti coinvolti nel progetto. Con i soldi della vendita dei pasti, ogni settimana si fa la spesa, “e il menu varia: nella stessa settimana non si prepara mai due volte lo stesso piatto”, spiega un altro ragazzo coinvolto nell’iniziativa. Quello di oggi? Orecchiette con le cime di rapa e stufato di vitello con crema di zucca e una spruzzata di cacao amaro

Un modo per fare fronte alle spese universitarie e alleggerire gli oneri per le famiglie, ma anche per recuperare un bene dimenticato, perché la storia della struttura di via Mezzocannone è degna dei peggiori sprechi all’italiana: chiusa una prima volta nel 2000, dopo un intervento di ristrutturazione nel 2006 la mensa era pronta per essere riaperta ma da allora non è mai stata inaugurata, rimanendo chiusa, con tanto di cucine sigillate e camere frigo intatte. Fino a 20 giorni fa, quando i ragazzi l’hanno occupata. All’inizio a lavorarci erano in 25, oggi sono già 50, tutti, in maniera volontaria, e la mensa si riscopre anche luogo di accoglienza, perché qui si può studiare e socializzare.

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