Da Milano a Rio, passando per il Bronx, e ora anche in sala: l’esperienza unica del “Refettorio Ambrosiano” di Massimo Bottura, il migliore chef del mondo, diventa un docufilm diretto da Peter Svatek

Nato a Milano per l’Expo nel giugno del 2015, il Refettorio Ambrosiano di chef Bottura - ovvero un refettorio per i poveri che sfruttasse le risorse alimentari degli avanzi dell’Expo per sfamare i bisognosi - è stata, e continua ad essere, un’esperienza unica al mondo; non solo il progetto è stato replicato in occasione delle Olimpiadi di Rio, tramite la mensa di “Casa Italia”, ma il Refettorio ha affascinato persino Robert De Niro, superstar di lungo corso di Hollywood (ma newyorkese fino al midollo), che ne ha voluto fortemente una versione per il borough che forse più di ogni altro descrive gli italo-americani, il Bronx. E adesso, grazie all’idea del regista di origine ceca Peter Svatek, l’idea di chef Bottura, incoronato come miglior cuoco del mondo dalla “The World’s 50 Best Restaurants” con la sua Osteria Francescana, diverrà anche un docufilm, intitolato “The Theater of Life” (www.theateroflifemovie.com).
“Che cosa vuol dire casa per un senzatetto, o un rifugiato politico?” si è domandato lo stesso Svatek nella pagina web di presentazione del docufilm: “Massimo dice che gli chef non possono più cucinare solamente per le elités, ignorando i temi etici come nutrire il pianeta. Queste sono le questioni di cui tratta il film. Il Refettorio è divenuto una casa, ed è stato affascinante e bellissimo vedere come questi grandi chef - ha concluso il regista riferendosi agli oltre 40 chef di caratura internazionale, da Ducasse a Redzepi, che parteciparono al progetto durante Expo - hanno trasformato scarti di cibo in pasti deliziosi”.
La produzione di Svatek (il cui trailer è disponibile a https://youtu.be/TgcTdBYcDok) è uscita nei cinema canadesi questo mese, e l’anteprima nazionale in Italia sarà il 31 dicembre al “CineWanted” di Milano.