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Da oggi più facile esportare salumi made in Italy in Usa (mercato extra Ue n. 1 per l’Italia): le autorità americane hanno revocato il “100% reinspection” che rallentava e complicava tutte le procedure. Ad annunciarlo Assica e Ministero della Salute

Buone notizie per i produttori di salumi italiani: da oggi sarà più semplice esportare i prodotti made in Italy in Usa. Le autorità statunitensi, infatti, hanno revocato il “100% reinspection”, ovvero il controllo sistematico di tutte le partite di salumi provenienti dall’Italia che arrivavano in dogana. E questo consentirà, inoltre, al Ministero della Salute, di abilitare nuove aziende all’esportazione negli States. A comunicarlo l’Assica, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi.
“Questo provvedimento, che era stato introdotto a settembre 2013 dalle Autorità Usa, è stato causa di molti disagi per le nostre aziende esportatrici - commenta il presidente Nicola Levoni - sia per la lentezza con cui i nostri salumi avevano accesso al mercato, poiché costretti a stazionare molti giorni presso i magazzini doganali prima di essere campionati, sia per i costi che questo comportava. Le notizie di oggi sono un chiaro segno che le Autorità americane considerano nuovamente degno di fiducia il sistema dei controlli italiano. Questo rinnovato clima di collaborazione darà la possibilità di accedere al mercato statunitense da parte di nuovi impianti e faciliterà l’avvio dell’esportazione anche dei prodotti di salumeria a breve stagionatura, quali salami, coppe, pancette, che hanno avuto il via libera formale quasi due anni fa, ma che fino ad oggi non è stato possibile inviare. Voglio esprimere uno speciale ringraziamento a tutte le Istituzioni che hanno reso possibile questo risultato, dai Ministeri della Salute e dello Sviluppo Economico alla Presidenza del Consiglio e all’Ambasciata italiana a Washington. Quando il mondo produttivo - con il fondamentale supporto di Confindustria - opera in stretta collaborazione con le Autorità pubbliche si creano le condizioni per ottenere risultati come quello di oggi, un chiaro esempio di Sistema Paese che funziona”.
Negli ultimi due anni, spiega una nota, il Ministero della Salute, i Servizi veterinari territoriali e tutte le aziende autorizzate ad esportare salumi negli Stati Uniti hanno lavorato molto intensamente, in stretta collaborazione, per consentire alle Autorità statunitensi di continuare a considerare equivalenti i sistemi di ispezione dei prodotti a base di carne adottati nel nostro Paese e negli Stati Uniti, garantendo il pieno rispetto della stringente normativa Usa e assicurando la assoluta sicurezza dei prodotti esportati. L’impegno è stato finalmente premiato e le Autorità americane hanno riconosciuto l’elevato standard dei nostri impianti e dei nostri controlli.
Una notizia ancor più positiva, inoltre, se si guarda ai buoni risultati che, nonostante questa difficoltà, il comparto ha realizzato negli States: anche nel 2014 gli Usa si sono confermati il primo Paese di destinazione Extra Ue per le esportazioni dei salumi italiani con 7.365 tonnellate (+16,4%) per 86,8 milioni di euro (+18%). Dopo questa apertura, che di fatto completa la gamma dei prodotti di salumeria esportabili, ci aspettiamo performance ancora migliori da parte delle nostre aziende. “La decisione dà atto della qualità del nostro sistema produttivo e di controllo - ha commentato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin - che è in grado di rispondere positivamente agli stringenti requisiti richiesti dalle Autorità sanitarie americane, oltre che a quelle altrettanto severe in vigore nel nostro Paese e nell’Unione europea e del forte impegno del Ministero e del Governo, a sostegno del sistema produttivo, ferma restando la primaria esigenza di tutelare la salute dei consumatori. È una importante vittoria per una intera filiera produttiva, che rappresenta una eccellenza mondiale, particolarmente significativa in costanza di Expo 2015”.
In particolare, l’amministratore del Food safety and inspection service (Fsis) Alfred Almanza ha comunicato ufficialmente che “viene sbloccata la lista degli impianti autorizzati ad esportare negli Stati Uniti e che i controlli ispettivi ai punti di ingresso (Poe) in Usa saranno dimezzati immediatamente, per poi essere riportati allo stato pre-crisi di controlli a campione, in assenza di casi di positività entro 45 giorni ai Punti di entrata nel Paese”. Ciononostante, “resta alto l’impegno del Ministero e mio personale - conclude la Lorenzin- affinchè si possa proseguire ed incrementare in tutti gli scenari internazionali interessati ad alimenti di qualità la commercializzazione di prodotti italiani che uniscono alla tradizione produttiva e alla qualità tipica dei prodotti italiani anche la più elevata garanzia di sicurezza”.

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