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DAI CAMPI ALLA TAVOLA AL PAESAGGIO, IL CONTO DEI DANNI DEL FREDDO CRESCE INSIEME ALLA NEVE: 500 MILIONI DI EURO PER GLI AGRICOLTORI, E 50 EURO IN PIÙ A FAMIGLIA PER LA SPESA. ED ECCO IL “BORSINO” DELLE PIANTE PIÙ A RISCHIO SECONDO ATTILIO SCIENZA

Non Solo Vino
Campagne innevate

Dai campi alla tavola, con l’aumentare della neve che cade sale anche il conto del gelo per agricoltura e famiglie. Secondo le stime della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, il maltempo, ad oggi, è costato al settore primario 250 milioni di euro che, però diventano 500 se si considera l’intera filiera dell’agroalimentare italiano, dal campo ai trasporti al dettaglio tra merci bloccate e a rischio deperimento, costo dei carburanti schizzato alle stelle e ritardi nella distribuzione. Senza contare che, ad oggi, sono ferme più di 50.000 aziende agricole, che oltre 8.000 sono ancora senza luce e gas.

Ma anche sulla tavola il saldo è negativo: “il carrello alimentare è già lievitato del 10% su gennaio, e tra effetto “accaparramento”, speculazioni sui prezzi di frutta e verdura e rincari “oggettivi” dovuti al maltempo, ogni famiglia spenderà 50 euro in più per cibo e bevande”. E se in tutto questo la vigna sembra essere, per ora, un’isola felice e al riparo da danni gravi, come hanno spiegato a WineNews due esperti come Leonardo Valenti e Attilio Scienza, perché la vite per subire danni gravi, dovrebbe sopportare “temperature nell’ordine dei -15 costanti, e la neve potrebbe essere addirittura un toccasana per le riserve idriche e perché isola le radici dal freddo”, tante altre colture agricole sono, invece, a forte rischio. “In primis l’olivo - spiega ancora il professor Scienza - e non solo per il freddo, ma anche per i danni che il peso della neve sulla chioma può fare alle piante. E poi tutte le colture orticole, e soprattutto il carciofo, che a differenza di altre piante ha un ciclo di vita pluriennale e potrebbe subire danni strutturali. E poi, in generale, tutta l’agricoltura del Sud, meno abituata al freddo, soprattutto con piante come gli agrumi, dove i mandarini sono quelli più sensibili al freddo, seguiti da aranci e limoni”.

Ma c’è un altro aspetto importante che, per Scienza, va considerato: “i danni che la neve fa anche alle piante “ornamentali” lungo le strade o nei parchi, che sono un danno alla bellezza del paesaggio che è una risorsa importante per il Paese”.

Eppure ci si deve sforzare di vedere il bicchiere mezzo pieno anche in questo caso: “se la neve fosse arrivata in novembre o dicembre con tutto l’inverno davanti sarebbe stato anche peggio” ...

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