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IDEE DI FUTURO

Dal Barolo Monfortino ad un trattore robotizzato e autonomo: il progetto di Roberto Conterno

Pronto al debutto il trattore “RC3075”, primo prodotto dalla Conterno & Bona e da Black Shire, capace di lavorare la vigna da solo, “h24”

Dal vino italiano più quotato in assoluto, il Barolo Monfortino della Giacomo Conterno, capace di spuntare prezzi stellari nelle aste e nelle più esclusive enoteche e ristoranti del mondo, ad un trattore robotico di alta tecnologia, pensato e sviluppato completamente “in casa”, il passo è tutt’altro che breve. Eppure è quello che il produttore Roberto Conterno, che guida la celeberrima cantina di Monforte d’Alba, ha saputo compiere, che un progetto che, nato concretamente in pieno Covid, nel 2020, è pronto a vedere la luce, ovvero il trattore robotico “RC3075”, progettato, nella meccanica e nei software, dalla Conterno & Bona, startup dello stesso Roberto Conterno e dell’ingegnere Federico Bona, e costruito (e pronto ad essere messo in commercio) dalla “Black Shire”. Un “porta attrezzi”, lo sintetizza Roberto Conterno, “Mister Monfortino”, a WineNews, perchè se oggi il trattore, completamente robotizzato e quindi autonomo, è già pronto per il taglio dell’erba in vigna e per la somministrazione di trattamenti, con altre attrezzature appositamente adattate sarà in grado di svolgere tutte quelle attività ripetitive e meccaniche che servono per mandare avanti il vigneto.
“È un progetto in cui credo e sul quale ho investito moltissimo”, spiega Conterno, che ne racconta così la genesi a WineNews. “Io nasco trattorista, sono sempre stato sul trattore. Qui da noi in vigna usiamo in cingoli, che però da 20 anni sono sempre gli stessi, mai evoluti. Qualche anno fa, poi, mentre lavoravo, mi sono chiesto che senso avesse stare a ripetere sempre le solite operazioni meccaniche, e ripetitive, e se ci fosse un altra via. Poi, per altri lavori in cantina, ho conosciuto l’ingegnere Federico Bona, e così, nel 2020, è partita questa avventura. Lo abbiamo disegnato e progettato interamente, compresa la parte software, sia per la movimentazione degli attrezzi che la guida, che è sotto tecnologia satellitare “Rtk”, che vuol dire avere margini di errore di un centimetro, praticamente nulle”.
Un’innovazione di grande portata potenziale, spiega ancora Roberto Conterno.
“Partiamo dal concetto che per certe operazioni meccaniche e ripetitive, il robot è più affidabile dell’uomo, che magari può distrarsi mentre le fa. Il trattore, programmato, svolge con esattezza quell’operazione, e può lavorare “h24”. Lo produciamo tutto in autonomia, a parte un motore diesel che compriamo, e che alimenta i motori elettrici che muovono il trattore ed i suoi attrezzi che, come tutto il resto, sono disegnati, progettati e costruiti da noi. La Conterno Bona si occupa di ricerca e sviluppo, la Black Shire, che oggi ha 25 dipendenti, ma che puntiamo a raddoppiare già il prossimo anno, della produzione e della commercializzazione. Lo presenteremo dall’8 al 19 novembre, nel nostro vigneto Francia, a Serralunga d’Alba, con visite personalizzate e su prenotazione, perchè è un’innovazione che vogliamo raccontare bene. La speranza è che poi altre aziende che lo conosceranno, siano disponibili a creare attrezzature che si possano adattare al nostro trattore robot, che è già in grado di lavorare in autonomia, senza operatore. Questo trattore è il mio sogno, ed è l’inizio del prossimo futuro”.

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