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DAL CIBUS TEC ARRIVA IL MILK DAY, UN GIORNO “IN BIANCO”, CON TANTE POLEMICHE E PROBLEMATICHE SUL CONSUMO DEL LATTE CRUDO

“Il latte crudo somministrato dai distributori è una roulette russa, può essere nocivo, quanto meno andrebbe scaldato prima”. Carlo Cannella, presidente dell’Inran di Roma e ordinario di Scienza dell’Alimentazione all’Università “la Sapienza” di Roma, non usa giro di parole: nel convegno “Quando la tecnologia significa aumento della qualità - Il caso del latte”, organizzato Assolate nel Milk Day a Cibus Tec 2009, ha spiegato che “è da incoscienti portare il latte crudo nelle scuole, sollecitando i bambini a berlo. Negli Usa è vietato in 21 Stati, e negli altri Stati è sottoposto a controlli rigorosi”. Cannella ha poi dichiarato che gli italiani consumano sì molto formaggio, ma poco latte, ricco invece di vitamina D e di vitamina B12. Ogni italiano, infatti, ne beve meno di un bicchiere al giorno (150 ml), con un consumo annuo pro-capite di 56 litri.

Ma in Italia operano circa 1200 distributori automatici di latte crudo, suddivisi tra Emilia Romagna, Piemonte e Veneto e se ne consumano 1.000 quintali al giorno. E il parere di Cannella potrebbe non incontrare i consensi del Ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia che, da un convinto sostenitore del “Lattemat”, ha recentemente dichiarato di volerne installare uno anche nel “suo” Ministero.

Bruno Barbieri, vicepresidente nazionale Codacons, spiega che “la posizione dell’associazione è sempre stata favorevole all’istallazione dei distributori automatica purché vengano intensificati i controlli negli allevamenti e sui distributori”.

Da una ricerca di Codacons, svolta nel 2009, su 92 distributori automatici in Emilia Romagna, i dati sarebbero allarmanti: 49 presentavano una temperatura di conservazione superiore a quella prescritta dalla legge e in molti altri casi si sarebbe riscontrata scarsa igiene e informazione ingannevoli circa la necessaria bollitura del latte crudo (come disposto dal Ministero della Salute nel 2008).

“Fino ad ora - ha concluso Barbieri - Codacons ha evitato di comunicare le sue perplessità non volendo sovrapporsi agli Enti di controllo e continuando a dialogare con le associazione dei produttori. Ma da oggi non tollereremo più informazioni ingannevoli sul latte crudo”.

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