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DAL GOVERNATORE DELLA REGIONE SARDEGNA, UGO CAPPELLACCI, ARRIVA LA PIATTAFORMA PROGRAMMATICA DI COLDIRETTI PER AFFRONTARE LA CRISI DEL SETTORE OVICAPRINO SARDO. “UN BUON INIZIO”, DICE LA MASSIMA CARICA REGIONALE. SLITTA, PERÒ, L’INCONTRO CON GALAN

Leva la voce contro i “provvedimenti-tampone” la Coldiretti, dal suo presidio, al quale hanno aderito centinaia di pastori, presso la sede della Regione Sardegna, durante l’incontro della principale organizzazione agricola con i vertici della Regioni sulla crisi della pastorizia. No ad interventi minimalisti che alleviano le condizioni drammatiche del settore, senza tuttavia affrontare i nodi strutturali della crisi che sta mettendo in ginocchio la produzione di latte e carne ovicaprina, ma al contrario attuare la piattaforma programmatica delineata dall’organizzazione agricola, e consegnata al Governatore della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci. Piattaforma che, presentata nel vertice cagliaritano di Coldiretti, prevede il ritiro del prodotto trasformato in eccesso per destinarlo agli indigenti, però con la certezza che tutti i soggetti, anche industriali, concorrano in maniera seria a guardare lontano. Ma che, soprattutto, mira ad interventi strutturali, come la creazione di una filiera ovina “tutta agricola e tutta italiana”, la ristrutturazione dei debiti bancari e previdenziali, l’incremento delle indennità compensative, lo sblocco dei pagamenti per il Programma di Sviluppo Rurale (Psr), la verifica del funzionamento delle organizzazioni dei produttori e l’istituzione di un osservatorio per il monitoraggio dei flussi del latte. E poi ancora, rimodulazione del Psr, istituzione di una stanza di compensazione per il latte ovino, attivazione di circuiti commerciali di filiera corta, interventi sulle energie rinnovabili, oltre ad interventi per la valorizzazione e promozione dei prodotti tipici della Sardegna. Tutto ciò per difendere un settore fondamentale negli equilibri economici, ma anche sociali, dell’Isola, e che svolge un ruolo di difesa del territorio governandolo, tutelandolo, custodendo indirettamente un bene fruibile dalla società tutta, e che ha anche ricadute positive sugli altri settori economici, turismo in primis. Perciò gli aderenti al presidio hanno coniato lo slogan “Senza la pastorizia la Sardegna muore”, denunciando i ritardi e le lentezze istituzionali che, dice Sergio Marini, presidente di Coldiretti, lasciano spazio a comportamenti speculativi a livello industriale, che mettono in pericolo la stabilità di interi territori.

La Regione Sardegna, intanto, si dichiara disponibile a discutere le richieste di Coldiretti. Lo fa per bocca del Governatore Ugo Cappellacci, in seguito all’incontro con il presidente della Coldiretti regionale, Marco Scalas. “La Sardegna è disponibile a trovare gli strumenti concreti per cercare di risolvere i problemi del comparto”, ha detto Cappellacci, sceso tra i pastori della Coldiretti nell’incontro, che il Presidente regionale ha interpretato come “un primo passo concreto nella soluzione delle vertenze che sono parte ormai da tanti, troppi, anni, mentre credo sia arrivato il momento per fare uno sforzo importante e condividere un percorso: su queste basi sono pronto a fare la mia parte”. Intanto, però, i pastori devono incassare lo slittamento al 6 settembre dell’incontro con il Ministro alle Politiche agricole, Giancarlo Galan, i vertici regionali di Sardegna e Lazio e le associazioni di categoria.

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