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DAL LAMBRUSCO ALL’ACETO BALSAMICO DI MODENA, DAL GRANA AL PARMIGIANO, DAL PROSCIUTTO DI PARMA: LA “FOOD VALLEY” CROLLA SOTTO I COLPI DEL TERREMOTO. PER COLDIRETTI DANNI A 500 MILIONI DI EURO. FOCUS - FEDERALIMENTARE: “COLPITO IL CUORE DELL’INDUSTRIA”

Dalle cantine del Lambrusco alle acetaie di invecchiamento dell’aceto balsamico di Modena, dai magazzini di stagionatura dei formaggi Grana e Parmigiano a quelli del Prosciutto di Parma, ma anche case rurali, stalle, fienili, macchinari distrutti e animali morti: il terremoto, che ha colpito, per la seconda volta in pochi giorni, l’Emilia Romagna, sferra un altro duro colpo alle più prestigiose produzioni agroalimentari del Belpaese, su cui gravano danni per 500 milioni di euro, ed un futuro, a dir poco incerto. Cantine e macelli, dai quali si ottiene la materia prima per il prosciutto di Parma, hanno fermato le attività e solo per l’aceto balsamico - come ricorda la Coldiretti - si stimano danni per 15 milioni di euro mentre sono circa un milione le forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano rovinate a terra dopo le ultime scosse che hanno provocato ulteriori crolli delle “scalere”, le grandi scaffalature di stagionatura, come nella latteria sociale di Porto Mantovano e nel caseificio e magazzino di Pietro Rossi di Correggio in provincia di Reggio Emilia.

E ai danni alle strutture, si aggiunge anche un pericoloso rischio idrogeologico nei territori colpiti, con danni dagli impianti idraulici e frane in alcuni alvei che pregiudicano il regolare deflusso delle acque. Una prima conseguenza di questi danni molto gravi è la sospensione del servizio irriguo per un’area della provincia modenese di 26.000 ettari che va da Novi di Modena a Carpi, Campogalliano e Soliera. Un territorio dove forte è la specializzazione per la frutticoltura, il Parmigiano Reggiano e numerose risaie.

Ma al di là delle stime dei danni, per cui ci sarà tempo, adesso è soprattutto il momento della solidarietà e delle iniziative volte ad alleviare le prime difficoltà che vedono un’intera Regione nell’emergenza. In quest’ottica la Coldiretti ha avviato una vendita straordinaria di Parmigiano Reggiano e Grana caduti a terra nei magazzini colpiti dal sisma che ha provocato una vera gara di solidarietà tanto che si è reso necessario aprire una e-mail: terremoto@coldiretti.it per far fronte alle migliaia di richieste di chi vuole sostenere la ripresa, a cui ci può rivolgere per inviare richieste, specificando nome, indirizzo, telefono, prodotto e quantitativo cui si è interessati, alle quali sarà data risposta sulla base delle disponibilità e della situazione di emergenza. Intanto fino al 3 giugno, per la “Fiera della Famiglia”, fra gli stand di Fiera Milano City verranno messi in vendita 3.000 pezzi di Grana Padano per aiutare le aziende agricole e i caseifici colpiti dal terremoto dei giorni scorsi e dalle ultime grandi scosse. Non mancanza le azioni di solidarietà per affrontare l’emergenza con Terranostra e Campagna Amica di Mantova, che hanno raccolto 33 brandine dai comuni di Mozambano e Guidizzolo e le hanno portate agli sfollati di Quistello. La Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, da parte sua, ha organizzato i camper “verdi” della solidarietà, con i quali metterà a disposizione delle zone colpite dal terremoto tutti gli aiuti possibili, generi di conforto, tecnici e solidaristici, per dare le prime concrete risposte alle tante aziende agricole che vivono una drammatica emergenza: i camper saranno veri e propri centri di accoglienza e di supporto per gli agricoltori, che potranno rivolgersi al personale della Confederazione per tutte le varie necessità.

Focus - Le aziende colpite

A 100 metri dall’ industria biomedicale Emotronic a Medolla nell’azienda di Mauro Galavotti sono crollati i magazzini di fieno con impianto fotovoltaico, i centri aziendali sono lesionati e c’è bisogno di container per le persone e gli animali nella stalla dove ci sono le mucche che producono latte per il Parmigiano Reggiano. A Mirandola - continua la Coldiretti - nella stalla di Davide Pinchelli che si trova a 150 metri dell’industria Bbg, dove purtroppo ci sono state vittime, sono crollati i centri aziendali. Nell’allevamento di Alessandro Truzzi via Boccalina 4/a Novi di Modena sono andati giù capannoni di una corte di 550 anni, crollati fienile e magazzini con sotto fieno e mangimi e non si sa cosa dare da mangiare agli animali.

Nel mantovano il sisma - spiega la Coldiretti - non ha risparmiato gli agriturismi: allo “Zibramonda” di Quistello ci sono fratture nel tetto e sui muri e la struttura è fuori uso, alla “Corte Guantara” di San Giovanni del Dosso ci sono stati danni al fienile e all’impianto fotovoltaico sul tetto, alla “Rocchetta” di Moglia è crollata la stalla vecchia mentre quella nuova ha avuto seri danni tanto che i titolari sono stati costretti a spostare i 15 cavalli che di solito vengono usati per l’ippoterapia.

Focus - Parla il presidente di Federalimentare Filippo Ferrua: “colpito il cuore dell’industria alimentare”

“Il sisma ha colpito e continua a colpire - dichiara il Presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua Magliani - l’area dove batte il cuore dell’industria alimentare italiana”.

“In Emilia Romagna - prosegue Ferrua - opera il 10% delle imprese nazionali con 70.000 lavoratori, circa il 17% dei dipendenti dell’intero settore, e viene prodotto oltre il 20% del fatturato del settore, 26 miliardi di euro dei 127 realizzati nel 2011. Si tratta di aziende particolarmente efficienti, con un fatturato procapite pari al doppio della media nazionale - 400.000 euro contro i 200.000 stimati a livello Italia - e un fatturato per addetto del 20% superiore a quello della media del Paese - 37.000 euro contro 31.000. Ogni punto percentuale del Pil del comparto a livello regionale corrisponde a 250 milioni di euro, perdite apparentemente marginali incidono e incideranno in modo pesantissimo sull'economia nazionale. Serve un segnale forte per colmare il grave vuoto produttivo che si sta creando. I primi provvedimenti del Governo stanno andando in questa direzione- conclude il presidente di Federalimentare - ora occorre uno slancio che restituisca quanto prima energie e fiducia a un territorio dove impresa, famiglia e società costituiscono un unico, potente insieme”.

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