Torroncini morbidi invasi da vermi e ragnatele, funghi porcini ammuffiti con presenza di larve morte foglie, erba ed aghi di pino, torte con scarafaggi, pop corn sudici invasi da parassiti e con topo di piccole dimensioni mummificato nella busta. Non si tratta di un menù alternativo, ma sono solo alcune delle "prelibatezze" che emergono da "Truffe a tavola 2004": il primo rapporto sulle frodi e l'illegalità nel filiere agroalimentari di Salute & Gusto, lo sportello informativo sulla sicurezza alimentare del Movimento del Cittadino in collaborazione con Legambiente e con il contributo del Ministero delle Attività Produttive.
Il quadro sulle situazioni di illegalità che mettono a rischio la sicurezza alimentare, è stato elaborato sulla base degli ultimi rapporti disponibili redatti dai Carabinieri per la Sanità (Attività Operativa 2002), dall'Ispettorato repressione frodi del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (rapporto 2003), e sull'elenco delle sentenze passate in giudicato pubblicate dal Ministero della Salute (febbraio 2004).
Si scopre così che, secondo il rapporto 2002, il valore dei sequestri effettuati dai Carabinieri per la Sanità durante le ispezioni nel settore alimentare è stato di oltre 102 milioni di euro. Un dato che si arricchisce anche di 15.002 infrazioni accertate, 8299 persone segnalate alle autorità e 47 arrestate, mentre 807 sono state le chiusure ordinate durante le indagini svolte nei supermercati, nelle mense, negli allevamenti zootecnici, nelle macellerie e nei mercati ortofrutticoli.
"Con questo rapporto - spiega il presidente del Movimento difesa del Cittadino, Antonio Longo - vogliamo lanciare l'allarme sui rischi che quotidianamente corriamo per le frodi, le manipolazioni o la colpevole trascuratezza nella confezione, vendita e somministrazione degli alimenti".
Nel dossier ci sono casi che sfiorano il surreale, altri semplicemente disgustosi. Il settore più problematico si conferma quello dell'allevamento, con casi di macellerie prive di autorizzazioni e con strutture inadeguate e sporche. Non mancano poi uova destinate al consumo animale vendute agli umani, medicinali importati dalla Cina somministrati illegalmente agli animali, carni brasiliane vendute come nazionali e prodotti scaduti ri-etichettati e messi in commercio. "Non c'é bisogno di ricordare - sottolinea il direttore generale di Legambiente, Francesco Ferrante - le emergenze più gravi, da mucca pazza all'influenza aviaria, per comprendere l'importanza di concetti che secondo il banale buon senso dovrebbero essere propri di ogni prodotto che finisce sulle nostre tavole e che invece, realmente, fanno la differenza tra un cibo qualunque e uno di qualita".
Al menù degli "orrori" non sfuggono poi cibi che finiscono abitualmente sulle tavole e così non mancano il pane cotto in un forno con presenza di mica e fibre d'amianto, il riso scadente e pieno di parassiti venduto come prodotto di alta qualità, la pasta industriale camuffata dalla dicitura "fatta in casa", i dolci immagazzinati in scantinati sporchi e privi di autorizzazione. Non mancano nemmeno i casi di presenza di organismi geneticamente modificati (Ogm) oltre il limite di legge nei biscotti e nel gelato e i prodotti da agricoltura convenzionale venduti come biologici.
"La depenalizzazione di alcune violazioni ha determinato una contrazione delle notizie di reato - rileva il sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Tivoli, Luca Ramacci.
Inoltre le pene risultano inidonee a determinare un'efficace effetto deterrente" Alla frode non sfugge neanche il pesce. Ecco così i molluschi provenienti da allevamenti abusivi in acque altamente inquinate, vongole veraci con cariche macrobiche superiori ai limiti ammessi.
E allora meglio mangiare un panino? Ma attenti allo speck al gusto di additivo chimico in concentrazione eccessiva, i prosciutti preparati in luoghi abusivi senza licenze e controlli. Per non parlare poi dell'alcol: potremo incappare in un vino con concentrazioni di anidride solforosa oltre i limiti di legge, etichettato con informazioni mendaci, falsamente Doc o vinificato con uve da tavola.
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