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PROGETTO VINO COLLISIONI 2018

Dal progetto Wine & Food di Ian D’Agata che affianca Collisioni, i 12 migliori assaggi di WineNews

Friuli, Puglia, Etna, Veneto, Abruzzo e ovviamente Piemonte: c’è tutta Italia nelle degustazioni di vino che, a Barolo, incontrano musica e scrittura
ASSAGGI, COLLISIONI, PROGETTO VINO, Italia
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Esiste un mondo parallelo al festival Agrirock Collisioni di Barolo fatto di concerti e incontri con artisti e scrittori (dal 29 Giugno al 2 Luglio 2018). È il progetto wine&food, entrato nel vivo oggi: capitanato dal responsabile Ian D’Agata e ormai arrivato alla sua quarta edizione, rappresenta una delle poche occasioni al mondo in cui il nettare degli Dei entra in collisione con il mondo dell’arte, della letteratura e della musica, nel contesto affascinante delle colline vitate delle Langhe.
Un programma fitto di sessioni di degustazione incentrare sui diversi territori del vino italiano e dedicate ai professionisti del settore provenienti da tutto il mondo, dov’è possibile anche incontrate i produttori delle etichette presentate.
Oltre a due degustazioni miste che offrono una panoramica delle etichette ed aziende italiane, la giornata degli assaggi di oggi del Progetto Vino si è concentrata sui diversi bianchi prodotti in Friuli (dal Pinot Bianco al Friulano, passando per il Sauvignon, la Ribolla Gialla, il Pinot Grigio e lo Chardonnay) e sul Primitivo, declinato nei suoi diversi territori d’elezione, come Gioia del Colle o Manduria. E mentre Barolo digerisce ancora l’ultima tappa del tour degli Elio e le Storie Tese, preparandosi per il concerto di Max, Nek e Renga, di seguito WineNews propone i suoi 12 migliori assaggi, parte prima:
Cottanera, Doc Etna Bianco Calderara 2015
Un Carricante dalla zona più vocata dei bianchi etnei: la zona orientale del vulcano. Morbidissimo in entrata, allunga in mineralità per per finire con la freschezza del bergamotto, della zagara e del finocchio.
Vigna Lenuzza, Doc Friuli Colli Orientali Friulano 2017
Un vino delicatissimo, esile di corpo ma dall’incredibile persistenza, spicca per la sua discrezione fra la batteria di vini friulani: minerale, floreale e dalla freschezza perfettamente azzeccata.
Tenute Tomasella, Igt delle Venezie Pinot Bianco “Rigole Bianco” 2015.
La punta acida in entrata al sorso si sviluppa verticale per poi quietarsi e lasciare un delicato sapore di amido, glicine e bianco della buccia di limone, Il naso emerge in seguito , completamente coerente con la bocca.
Azienda Agricola La Tunella, Dop Friuli Colli Orientali Sauvignon Col Matisse 2016
Un Sauvignon didattico che accoglie il naso con un riconoscibile sentore di bosso, seguito da una bella citricità poi confermata in bocca. La sua vena vegetale e ammandorlata lascia la bocca pulita e profumata di fiori.
Casa Vinicola E. Antonutti, Doc Friuli Grave Traminer
Anice, melissa, gelsomino, sambuco e mela granny smith per questo bianco aromatico dal sorso voluminoso e sapido, che concentra tutta la sua aromaticità nel centro della bocca solleticando l’istinto a masticare.
Tor de’ Falchi, Docg Castel del Monte Bombino Nero Suprematism 2017
Un vitigno particolarmente vocato alla produzione di rosati e questo ne è un esempio notevole: lampone acerbo, ribes rossi, uva spina e il gusto netto del nocciolo di albicocca, rendono il sorso piacevolmente profumato ed estivo.
Tiberio, Dop Cerasuolo d’Abruzzo 2017
Non azzardiamoci a chiamarlo rosato, questo vino piccante che conquista lo sguardo, l’olfatto e il gusto con la delizia succosa di una ciliegia croccante accompagnata dal carattere ruvido del rabarbaro.
Grosjean Vins, Doc Cornalin Vigne Rovettaz 2016
Torna ad essere piantato questo vitigno autoctono della Val d’Aosta, che mostra tutto il suo lato alpino e selvatico: rovi di more e frutti di bosco, pepe nero accompagnano un sorso succulento e lungo pieno di freschezza e sapidità.
Coppi, Doc Primitivo Gioia del Colle Senatore 2011
Un Primitivo fuori dal coro, improntato su note vegetali, poi floreali di rosa chiudendo, con una nota dolce di lampone. Il sorso sviluppa un bell’equilibrio fresco che lascia la bocca profumata a lungo.
Pietraventosa, Doc Primitivo Gioia del Colle Riserva di Pietraventosa 2007
Questo vino è la prova che il primitivo può invecchiare a testa alta. Un onda nera di marasca, spezie e terra che entra potente in bocca, raggiunge un picco sapido e poi cede alla vena fruttata, allargandosi ammiccante per tutto il cavo orale.
Marchesi di Barolo, Docg Barolo del Comune di Barolo 2013
Parte dolce di rosa candita ma poi guadagna in acidità, questa versione beverina, fresca e vegetale di Barolo, ottenuto solo dai vigneti aziendali che rientrano nel territorio comunale. Davvero piacevole
Azienda Agricola Graziano Prà, Docg Amarone della Valpolicella 2012
Non è opulento e marmellatoso l’Amarone della Valle dei Lasi, grazie all’impronta “bianchista” dell’enologo. Il Corvinone dà freschezza, l’Oseleta la struttura: insieme alla Corvina e alla Rondinella regalano un vino fresco, sapido, ma soprattutto elegante.

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