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DALL’ORTO DEL SINDACO A QUELLO DELLA COMETA, DALL’ORTO IN CASSETTA ALL’“INSORTO”, SOCIALE, COMUNITARIO E DIDATTICO, LA ROMA DI ORTI & GIARDINI IN UN CLICK CON LA MAPPA ONLINE DI “ZAPPATA ROMANA” SVELA UNA MISCELLANEA DEI MILLE “VOLTI” DELL’ORTO

Non Solo Vino
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nell'orto del Campidoglio

C’è l’orto del sindaco, in pianta stabile all’interno dei giardini del Campidoglio, e quello della Cometa, dal nome dell’Associazione Onlus di volontari che lo gestiscono con finalità educative e solidali per le famiglie, ci sono gli orti didattici, sociali, condivisi tra chi abita in quartieri come la Garbatella o la Magliana, e comunitari come quello della comunità dei curdi, e c’è pure l’orto in cassetta sollevato dai terreni inquinati della ex Snia dell’artista americano Fritz Haeg. E poi, dall’orto “Insorto” che ridà nuova vita ai terreni abbandonati dall’Inps, a quello sensoriale e degli odori, ma anche l’orto-giardino di Valle Giulia che rifornisce la mensa della Facoltà di Architettura, l’orto archeologico dell’Anfiteatro Castrense, quelli dove si coltivano prodotti bio o trova spazio l’agriasilo della Coldiretti a Palazzo Rospigliosi a pochi passi dal Quirinale, fino ai critical garden della “guerriglia” urbana per far spuntare un po’ di verde in città. Che nascano per creare spazi (e relazioni) più “naturali” o per far da sfondo a progetti di educazione ambientale ed alimentare, che siano curati da bambini, anziani, studenti, disabili, dagli stessi abitanti dei quartieri, da giardinieri “sovversivi” o destinati a persone con basso reddito, gli orti e giardini di una città grande e caotica come Roma, censiti e raccolti in una mappa virtuale da Zappata Romana (www.zappataromana.net), ci dicono che l’orto insegna la vita, la pazienza, la conservazione, la parsimonia, i tempi della natura, serve a spiegare il cibo ai più piccoli e a farlo riscoprire agli adulti, è momento di integrazione e di conservazione della memoria fatta di colori, profumi e sapori. E, allora, sarebbe bello che ci fosse un orto per tutti.

Nella miscellanea delle oltre 90 realtà di orti e giardini condivisi e autogestiti a Roma - che si sommano ai 65 siti di orti spontanei individuali - con un prevalente carattere di socialità e di creazione di spazio pubblico, raccolta su una mappa online da Zappata Romana, un progetto di studioUap (con tanto di manuale per aiutare il cittadino nelle procedure per avviare un orto condiviso), c’è davvero di tutto, tra chi prende spunto dall’orto-giardino per lavorare con i disabili, chi per reinserire lavoratori in mobilità, chi per l’autoproduzione o l’educazione ambientale, chi per fare un presidio contro la speculazione edilizia, chi per creare una oasi di relax, per decoro o semplicemente per coltivare un piccolo pezzo di terra da solo o in compagnia. Ad accomunarli, è il senso di fare un’azione collettiva di appropriazione dello spazio pubblico urbano, sviluppando pratiche ambientali, economiche e sociali innovative contro il degrado delle aree verdi urbane.

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