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CURIOSITÀ

Dalla cantina più a nord alla carta dei vini più grande: i record enoici del “Guinness World Record”

Il mondo del vino ed i suoi unicum, da quello più antico alla truffa più redditizia, passando per la botte (di Garbellotto) più grande

Il vino più antico del mondo, presumibilmente, è stato prodotto nel Neolitico, tra il 6.000 ed il 5.800 a. C., in Georgia, come suggeriscono le evidenze archeologiche emerse nei siti di Gadachrili Gora e Shulaveris Gora. È solo una delle tantissime curiosità “certificate” dal “Guinness World Records”, che tra le migliaia di record raccolti ed aggiornati ogni anno, mette in fila anche centinaia di curiosità che riguardano, più o meno da vicino, il vino. WineNews ha raccolto le più interessanti, a partire dalla bottiglia di vino più grande mai prodotta e messa in commercio: alta 4,17 metri, larga 1,21 metri, prodotta dallo svizzero André Vogel nel 2014, conteneva 3.094 litri di vino. La più piccola, invece, è stata progettata dal designer californiano Steve Klein: misura appena 3,4 centimetri, e tappata ed etichettata è stata messa in vendita con i suoi 75 millilitri di vino.

Venendo all’attualità, c’è chi al vino in lattina crede da sempre, da prima ancora che diventasse una moda o una tendenza commerciale di rilievo: si chiama Allan Green e, dal 1980, colleziona lattine di vino, arrivando ad averne (nel 2015, anno del record), 449. Il cielo enoico, però, non è tutto sereno come si potrebbe pensare, e la nube della falsificazione è sempre in agguato: nel 2013, il triste record della truffa più grande appartiene a due wine merchant italiani, che falsificando 400 bottiglie di fine wine, perlopiù di Romanée-Conti, hanno guadagnato in maniera fraudolenta qualcosa come 2 milioni di euro di vino. Tornando a cose più “leggere”, il più grande wine tasting di sempre è stato ospitato nella Plaza de Toros di Aranda, nel Duero, una delle regioni del vino più importanti di Spagna, nel 2006, con 5.095 wine lovers. Spostandoci in ambito produttivo, è impressionante la cantina della cooperativa sudafricana Koöperatiewe Wijnbouwers Vereniging, che si sviluppa su un’area di 22 ettari, per una capacità di ben 121 milioni di litri di vino.

Meno “seria”, ma decisamente curioso, è invece il record della cantina posta più in alto: la “Cellar in the sky” della CN Tower di Toronto. La botte più grande del mondo, invece, può contenere 42.909 litri di vino, ed è stata prodotta da Garbellotto, a Conegliano, nel 2013. C’è poi un ristorante in cui scegliere la bottiglia giusta diventa davvero difficile: è il “Chiggeri” di Città del Lussemburgo, che al 31 dicembre contava su 1.746 etichette, tutte disponibili per oltre 6 mesi. Tornando a questioni meno “serie”, il record del maggior numero di bottiglie aperte in simultanea appartiene a “La Scucunada”, ristorante svizzero che, a fini benefici, ha fatto da cornice all’apertura contemporanea di 1.054 bottiglie di Champagne. Sempre in Svizzera, nel 2015, è andata in scena la sciabolata simultanea di 487 bottiglie di bollicine, a Mendrisio.

Tra i tanti record monetari, quindi, c’è da registrare quello del vino al calice più costoso: il primo bicchiere di Beaujolais Nouveau 1993 è stato venduto in un pub di Beaune ad un certo Robert Denby, che l’ha pagato 1.382 euro. Tra le altre curiosità, quella relativa al consumo pro capite più alto mai registrato, nel 2005 in Lussemburgo: 79,5 litri. E ancora, la bottiglia più natica mai battuta in un’asta, ossia un Imperial Tokay del 1646, comprata dagli americani John A. Chunko e Jay Walker a Ginevra, nel 1984, per appena 405 sterline. Infine, un record che molto ha a che fare, più o meno direttamente, con il climate change: quello della cantina più a Nord del mondo, che appartiene a “L’Esprit d’Edvard Munch” di Horten, in Norvegia, latitudine 59º45’N, mezzo ettaro di Pinot Nero impiantato nel 1992 e in produzione, con la prima annata, dal 1995.

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