È di Osio Sotto (Bergamo) la migliore steakhouse di Italia. “La Braseria”, un tempio per i cultori della carne guidata dallo chef-patron Luca Brasi (che ha ricevuto la stella Michelin nel 2002) è al numero uno della classifica di “Braciamiancora”, il più importante network dedicato al mondo della carne, che ha elencato i migliori ristoranti carnivori del Belpaese. Una classifica che vede la Lombardia primeggiare con sei locali davanti a Toscana, Campania e Lazio che sommano tre piazzamenti a testa tra i “top 21”. Tra i parametri di valutazione, spicca la capacità di comunicare una categoria merceologica, la carne, che negli ultimi anni è stata spesso al centro di polemiche e strumentalizzazioni. Spazio, ovviamente, anche alla proposta enologica perché una buona bistecca merita il giusto calice. L’idea del network è stata quella di creare un ranking delle “eccellenze” della ristorazione carnivora. Michele Ruschioni, giornalista e fondatore di “Braciamiancora” ha spiegato che “abbiamo deciso di rendere pubblici i parametri con i quali abbiamo stilato la classifica, cosa questa inusuale quando si fanno delle classifiche tra ristoranti. Tra gli elementi principali c’è la filosofia che spinge un locale a scegliere una referenza di carne piuttosto un'altra, abbiamo cercato poi idee innovative nell’interpretare il menu carnivoro che trovassero il plauso del pubblico. Una particolare attenzione è stata poi rivolta ai dispositivi di cottura usati, alla qualità del carbone o della legna scelti per fare la brace, e alle capacità degli chef di eseguire delle cotture perfette, alla ricchezza della cantina. Un focus preciso è stato poi rivolto ai coltelli con i quali i clienti possono tagliare le loro amate bistecche. Per i carnivori il coltello ha una importanza fondamentale”. Secondo Rusconi, “l’Italia si conferma una nazione dove, da nord a sud, il concept delle SteakHouse viene molto apprezzato. Lo notiamo nel nostro girovagare continuo. La crisi, l’impennata dei costi delle materie prime e le bollette alle stelle non hanno frenato nel pubblico italiano la voglia di mangiare una succulenta bistecca”. Una bistecca perfetta non conosce geografia, la sorpresa, non a caso, arriva dalla piccola isola siciliana di Panarea, al largo delle coste di Messina, dove il ristorante “da Antonio Il Macellaio” si piazza al decimo posto della classifica. Sono state supervisionate oltre 300 steakhouse percorrendo oltre 3.000 chilometri per trovare i locali migliori. Ma chi può definirsi steakhouse? “Per noi - conclude Ruschioni - quel ristorante che può proporre bistecche XL, quindi superiori al chilo, di due o più razze diverse. Se poi la cottura avviene su brace di legna ancora meglio”.
Focus - Italy’s 21 Best Steak House - La classifica
La Braseria - Osio Sotto (Bergamo)
I Due Cippi - Saturnia (Grosseto)
Bifrò - Torino
Trattoria dall’Oste - Firenze
Braceria Bifulco - Ottaviano (Napoli)
La Dispensa di San Felice - San Felice del Benaco (Brescia)
Ristorante via di Guinceri - Livorno
Il Braciere di Eraclea - Eraclea (Venezia)
Antica Trattoria del Reno - Bologna
Da Antonio il Macellaio - Panarea (Messina)
Griglieria Varrone - Milano
Asina Luna - Peschiera Borromeo (Milano)
Donato il Macellaio - Salerno
Beef Bazaar - Roma
Braceria Era Ora - Vasto (Chieti)
Dupon Meat House - Monterotondo (Roma)
Da Lina 1905 - Stimigliano (Rieti)
Zio Barrett - Bussi sul Tirino (Pescara)
Osteria Da.Ma - Brebbia (Varese)
Artigiano in Salice - Voghera (Pavia)
Dogana Golosa - Caserta
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