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Dalla rosa alla begonia, dalla viola al gelsomino, dalla calendula ai garofani e tanti altri: i fiori in cucina, una tradizione antica e quasi perduta, che oggi viene riscoperta. I consigli di Coldiretti nella “Giornata del Fiore” ad Expo

Non solo sui terrazzi e nei giardini che allietano le nostre case o nei mazzi che vengono offerti quale segno di amore, di affetto, di riconoscenza o quale ringraziamento per un invito a pranzo o a cena. I fiori sono sempre più spesso presenti nei nostri piatti per arricchire con i loro colori e con i loro delicati profumi le preparazioni gastronomiche, dall’antipasto al dolce, di tutte le regioni italiane. Lo sottolinea la Coldiretti che, nella “Giornata del fiore” ad Expo, ha organizzato, al padiglione Coldiretti “No farmers no party”, dimostrazioni pratiche per insegnare a usare i fiori in cucina con i suggerimenti dell’“agrichef dei fiori” e il ricettario “La cucina fiorita”.

“I fiori - ricorda la Coldiretti - sono sempre stati usati in cucina, ma come spesso accade per le ricette della tradizione popolare, si erano persi nel tempo per tornare prepotentemente alla ribalta oggi con il crescere dell’attenzione verso tutto ciò che è alimentazione e gastronomia. Sono sicuramente molti quelli che hanno assaggiato i fiori di zucca, fritti o ripieni, ma vi sono molte alte specie di fiori commestibili che, per poter essere gustati dovranno essere spontanei, oppure biologici, cioè coltivati senza l’ausilio di pesticidi. Commestibile è il fiore “nobile” per eccellenza: la rosa i cui petali si impiegano per la preparazione di marmellate, sciroppi, liquori e cocktail, ma anche per arricchire insalate e nella preparazione di risotti. Per ottenere un ottimo risotto i petali vanno lavati lessati per cinque minuti nel brodo, scolati e aggiunti al riso al momento di servire e rimescolati in tavola. I petali della begonia possono arricchire sorbetti, macedonie e gelati in quanto hanno un sapore che ricorda il gusto acidulo del limone. Un gusto dolce hanno anche i fiori delle belle di giorno. Possono essere gustati crudi, mentre commestibili, dopo bollitura, sono anche le loro radici a tubero il cui sapore ricorda quello delle patate. Nella pasta, nei risotti, nei minestroni, ma anche nelle frittate e nelle insalate finiscono, con sapore gradevole ed effetto cromatico - segnala la Coldiretti - i petali e le foglie della calendula. I garofani possono essere utilizzati preparazione di liquori, ma anche come condimento per ottimi risotti e per guarnire biscotti e pasticcini. Con i petali dei gerani si preparano frittate, semifreddi, sorbetti, vini, liquori, ma sono ottimi anche come accompagnamento ai formaggi, ad esempio ricotta e crescenza. I fiori di lillà, con il loro caratteristico profumo, sono impiegati in pasticceria per arricchire di sapore creme, yogurt, gelati e crostate. Con le viole - sostiene la Coldiretti - si preparano gelati, gelatine e confetture. I petali possono essere canditi o aggiunti freschi ad insalate e macedonie. Le margherite danno il meglio di sé in zuppa. Tritate, bollite una decina di minuti nel brodo, aggiunte a porro stufato in poco olio e purea di patate, mescolate per un’altra decina di minuti contribuiscono a realizzare una pietanza che si completa con dadini tostati di pane casareccio, olio, sale e pepe. Una salsa ottima per accompagnare le carni lesse si può preparare invece con fiori di gelsomino e pistacchi pestati che vanno allungati con aceto balsamico, fecola di patate e cannella. Nella preparazione del carpaccio di vitello il nasturzio ha un importante effetto decorativo, ma anche gastronomico. I fiori infatti vanno conditi nel piatto con il sughetto della carne emulsionato con olio, pepe e sale. Friselline di ricotta al profumo di tagete è la preparazione che valorizza al meglio questo bel fiore arancione. I fiori, lavati e asciugati, vanno aggiunti a ricotta montata con erba cipollina. Con petali di girasole, rosa e garofano, aggiunti una decina di minuti prima che la cottura sia ultimata, si può fare un ottimo ragù di carne e fiori che può essere utilizzato come condimento di pasta o riso. E, infine, anche i fiori delle piante officinali, dal rosmarino al timo, dalla salvia all’issopo, dalla santoreggia alla borragine, possono dare un loro interessante contributo - conclude la Coldiretti - nella realizzazione di un formaggio fresco da servire su insalata di tarassaco.

L’Italia è leader nella produzione di piante e fiori in Europa. Un “giardino” che copre oltre 30.000 ettari di terreno che si estendono dal Sud al Nord e dalla pianura, alla collina, fino alla montagna. Un susseguirsi di fioriture e di piante che garantiscono prodotti freschi tutto l’anno. Il florovivaismo italiano vale oltre 2,4 miliardi di euro e conta oltre 30.000 aziende agricole che garantiscono occupazione ad oltre 100.000 persone.

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