Dalle cantine italiane più iconiche ed impegnate sul fronte di sostenibilità ambientale, sociale e brand reputation, con 10 menzioni speciali (da Bellavista a Ferrari Trento - Tenute Lunelli, da Joaquin a Ripa della Volta, da Ca’ del Bosco a Lini910, da Marilisa Allegrini a Maugeri, da Montelvini a Tasca d’Almerita), passando per i sommelier e i restaurant manager che il mondo di invidia (come, tra gli altri, Valentina Bertini, Sebastien Ferrara, Beppe Palmieri, Giovanni Piezzo, Marco Reitano, Alberto Santini, Mitjia Sirk, Alessandro Tomberli ...), Forbes celebra l’eccellenza italiana del vino. Premiate, in un esclusivo evento a Milano, le 100 “Iconic Wineries”, ovvero le aziende che disegnano il futuro dell’enologia made in Italy, ed i 25 “Maestri del Calice”, le figure chiave dell’ospitalità italiana, che guidano con maestria la selezione dei vini nei migliori ristoranti del Paese.
Il progetto “Iconic Wineries”, curato dalla wine educator Cristina Mercuri, ha riconosciuto 100 realtà d’eccellenza del panorama enologico italiano, con una menzione speciale a 10 categorie di aziende che stanno ridefinendo il mondo del vino. “Questi riconoscimenti vogliono sottolineare il lavoro straordinario di chi sta innovando e valorizzando il patrimonio vinicolo italiano”, ha affermato Cristina Mercuri. Tra le aziende premiate ci sono, tra le altre, Alberelli di Giodo, Allegrini, Animaetnea, Argiano, Argiolas, Banfi, Bellavista (Menzione Research & Development), Ferrari Trento - Tenute Lunelli (Menzione Terroir Driven Wines), Feudi di San Gregorio, Frescobaldi, Gaja, Joaquin (Menzione Niche Production), Petra, Pietradolce, Ripa della Volta (Menzione Contemporary Wines), San Leonardo, Berlucchi, Borgogno, Ca’ del Bosco (Menzione Pioneer Vision), Castello di Albola, Ceretto, Contadi Castaldi, Contratto, Famiglia Cotarella, Cristo di Campobello, Donnafugata, Lamole di Lamole, Le Macchiole, Lini910 (Menzione Quality Price Ratio), Lunae Bosoni, Lungarotti, Marchesi di Barolo, Marilisa Allegrini (Menzione Iconic Woman), Masciarelli, Masottina, Maugeri (Menzione Emerging Winery), Mazzei, Mesa, Montalbera, Sartori, Sella e Mosca, St. Michael-Eppan, Tasca d’Almerita (Menzione Sustainability), Ornellaia, Tenuta San Guido, Tenuta Sette Ponti, Umani Ronchi, Velenosi, Villa Bucci. Invece, i 25 “Maestri del Calice” è il riconoscimento (in collaborazione con Passione Gourmet) dedicato alle figure chiave dell’ospitalità italiana che guidano con maestria la selezione dei vini nei migliori ristoranti del Paese.
Sono stati assegnati anche 5 premi speciali a mentori, emergenti e carriere da encomiare. Coordinato da Alberto Cauzzi, il progetto ha celebrato 25 professionisti tra sommelier, patron e restaurant manager che con competenza e sensibilità contribuiscono a elevare l’esperienza enogastronomica. Tra i professionisti premiati Valentina Bertini (Miglior Carriera Sommelier), Sebastien Ferrara, Beppe Palmieri (Sommelier Mentore), Giovanni Piezzo, Marco Reitano, Alberto Santini, Mitjia Sirk, Anna Coppola (Miglior Sommelier Emergente), Giampiero Cordero (Miglior Sommelier-Distributore), Daniela Franciosi (Carta dei Vini più originale nella proposta) e Alessandro Tomberli.
Alessandro Mauro Rossi, direttore Forbes Italia, ha parlato del mestiere del sommelier come un lavoro di continua ricerca “non si tratta solo di assaggiare un vino, ma di incontrare un produttore, conoscere la sua terra e poi raccontarla. Confrontarsi con i gusti delle persone è la cosa più complessa del mondo e voi siete i maestri delle parole e degli incontri”. Si è parlato anche dell’importanza della formazione per il futuro dell’accoglienza con Marta Cotarella, direttrice dell’Accademia di Alta Formazione di Sala e Accoglienza Intrecci, secondo cui “oggi sono pochi i giovani pronti a dedicarsi a questo percorso, ma sono davvero motivati coloro che lo intraprendono. Per questo ci impegniamo a dare il massimo insegnando il valore dell’accoglienza”.
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