Dalla bottarga dei Faraoni alle pere amate da Re Luigi XIV, dalle polpette preferite da Alessandro Manzoni al ragù di Eduardo De Filippo, dal tiramisù di Casanova al “coq au vin” del Commissario Maigret, la cultura culinaria e letteraria di Paola Trifirò Siniramed non conosce confini geografici, piuttosto predispone il palato ad ogni tipo di ingrediente, gusto o piatto che abbia una storia da raccontare, come dimostra il suo primo libro: un “Dizionario irresistibile di Storie in cucina”, un divertente volume di aneddoti e curiosità sul cibo attraverso i secoli e in rapporto a tanti illustri personaggi.
La scrittrice e avvocatessa Trifirò aggiunge ai 4.500 libri che costituiscono la sua preziosa biblioteca culinaria, uno che porta la sua firma (Cairo Editore, 2021, pp. 228, prezzo di copertina 15 euro), e che si presenta come una sorta di passeggiata ghiotta tra storia del cibo, curiosità e ricette. Ferruccio de Bortoli nella prefazione ne sottolinea il carattere colto e insieme leggero: “questo non è un libro di ricette. O meglio: lo è ma non solo. È soprattutto un dizionario storico dei cibi più comuni, trattati nei modi più sorprendenti e geniali nel corso dei secoli. Dietro ogni piatto c’è un’avventura umana, una sapienza antica”.
Da Cicerone alla Regina Anna, dal Commissario Maigret a Elvis: storie, aneddoti, curiosità, riferimenti dotti e racconti di esperienze quotidiane, trucchi del mestiere e un po’ di gossip culinario si intrecciano lungo le voci - rigorosamente dalla A alla Z - di un Dizionario che si nutre della biblioteca personale dell’autrice, composta da testi di storia della cucina e della gastronomia (dall’antichità a oggi), di scienza del cibo, di cucina internazionale e regionale, nonché manuali e breviari, libri dedicati all’eros in cucina, ai tempi di guerra, alle più svariate diete, ai più grandi chef, ai metodi di cottura, a tutti i possibili alimenti e ingredienti.
Nel volume ogni voce è illustrata da un disegno che ingolosisce il lettore proiettandolo con leggerezza nella storia e nella ricetta suggerita dall’autrice. “Io penso che bisogna incentivare la cultura del cibo - afferma - scoprendo che è sempre lo stesso da quando è stata scoperta la fiamma. Quello che leggi, quando leggi, Seneca piuttosto che Cicerone, ti riporta alla quotidianità”. Quel Cicerone che in una delle sue molte Epistulae confidava ad un amico di voler assaporare al mare “triglie e sogliole grandi”, che la scrittrice ripropone con una versione ai funghi porcini e con innumerevoli riferimenti bibliografici, frutto di una formazione classica, di una grande passione per la cucina e di tanta esperienza sul campo fatta con grandi chef come Pina Bellini, Andreas Hellrigl, Gualtiero Marchesi e l’indimenticabile maestro e amico Luigi Veronelli. Ma quelle che ritroviamo nel Dizionario “non sono vere e proprie ricette - precisare Paola Trifirò Siniramed - ma spunti, idee per sperimentare nuove cose, far conoscere magari anche cibi nuovi e di paesi lontani, far scoprire pezzi di storia che si mangiano”. Come i sandwich, protagonisti di uno spassoso racconto di Woody Allen.
Il viaggio del gusto tocca anche le terre siciliane con l’etimologia e la bontà della “caponata”, approda sulle coste Greche tra miti, leggende e “dolmades” (involtini di foglie di vite), arriva oltreoceano facendo scorpacciate di hamburger tanto cari ad Elvis e “ostriche Rockfeller”, versione preferita dall’autrice e rubata a un barman di New York in uno dei primi viaggi da ragazza. Non manca la tappa in Francia, culla di quel Re Sole sedotto dalle pere, alla cui corte Louis de Bechamel ebbe il tempo di inventare la besciamella, consegnata poi alla storia della gastronomia.
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