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DALLE SPUGNE VEGETALI DA ZUCCA ALLE MATITE FATTE CON SCARTI DELLA VENDEMMIA, DAI BIO-MATTONI 100% RICICLABILI AI FIORI FRITTI, ECCO LE IDEE INNOVATIVE PREMIATE DALLA CIA CHE FOTOGRAFANO UN’AGRICOLTURA CREATIVA E GREEN GRAZIE ALLE IDEE DEI GIOVANI

Dalle spugne vegetali da zucca alle matite colorate e packaging originali per le bottiglie ottenute dagli scarti della vendemmia, dai bio-mattoni 100% riciclabili ai fiori fritti da mettere nel piatto, fino all’energia ricavata dagli scarti della potatura di olivo: ecco le idee innovative, che fotografano un’agricoltura sempre più creativa e green, grazie soprattutto all’inventiva dei più giovani, premiate con la “Bandiera verde”, il riconoscimento della Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, per chi si è distinto nelle politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio, nell’uso razionale del suolo, nella valorizzazione dei prodotti tipici legati al territorio, nell’azione finalizzata a migliorare le condizioni di vita ed economiche degli operatori agricoli e più in generale dei cittadini, di scena oggi a Roma (info: www.bandieraverde.it). Premi speciali, invece, alla scrittrice Simonetta Agnello Hornby, per le sue pagine appassionate che ci restituiscono sapori e profumi tipici della tradizione e dell’arte gastronomica siciliana, e al giornalista e direttore generale della Fondazione Qualivita Mauro Rosati, esperto del mondo agroalimentare, per il suo impegno costante nella promozione delle eccellenze made in Italy e dei prodotti di qualità del territorio, accanto ai Comuni di Carpi e Poggio Rusco, colpiti dal terremoto in Emilia.
Attenzione all’ambiente prima di tutto, spiega la Cia, e innovazione, segreto delle aziende agricole più competitive, che in 7 casi su 10 la interpretano in chiave ecosostenibile. Ed ecco allora che si moltiplicano le imprese che rivalutano gli scarti di produzione nei modi più redditizi, ma anche più originali: da chi usa i resti della vinificazione per ricavare matite colorate e packaging originali per le bottiglie a chi costruisce con terra e paglia realizzando edifici al 100% biodegradabili e riciclabili, passando per la valorizzazione energetica dei residui della potatura degli olivi, che diventano cippato e pellet per il riscaldamento domestico.
È quindi un’agricoltura profondamente rinnovata e sempre più green quella premiata dalla Cia, e che, soprattutto, si rivela all’insegna degli “under 40” con le realtà più all’avanguardia del settore che nella maggior parte dei casi sono guidate proprio da giovani. Sono gli imprenditori “junior” a dimostrarsi i più attenti a cogliere le opportunità della ricerca e della sperimentazione: una dinamicità e un’intraprendenza capaci di creare in media il 35% di valore aggiunto in più dei colleghi maturi. Solo nei servizi all’ambiente e nella produzione di agroenergie i giovani sono quasi il doppio degli “over”: il 7,2% degli “under 40” contro il 4% dei produttori “senior”.
Ma l’innovazione non è solo green, infatti, la Cia premia anche chi accompagna alla qualità delle produzioni agricole l’originalità dell’offerta, rispondendo prontamente alle esigenze di consumatori sempre più consapevoli, che chiedono oltre alla salubrità e alla trasparenza, anche creatività e ricercatezza. Tutti ingredienti fondamentali delle imprese selezionate in questa edizione: a partire dall’azienda zootecnica del frusinate che produce, trasforma ed esporta latte d’asina e di cavalla, che diventano prodotti di bellezza o terapie per la psoriasi. Inserendosi così in mercati finora poco battuti dal settore primario, come quello cosmetico e farmaceutico. Ambiti a cui si rivolge anche l’azienda sarda che produce un’intera linea di spugne vegetali da una particolare varietà di zucca, la “luffa cylindrica”, completamente biodegradabili e ipoallergeniche, ideali per la cura del corpo e l’igiene personale.
Ma le novità si concentrano anche nella trasformazione, che è sempre più elaborata. C’è chi si inventa l’“agri-griglia” o l’“agri-gelato”, allestendo nella propria impresa zootecnica una vera e propria macelleria in campagna con gli spazi adibiti a barbecue per pic-nic “aziendali”, o vendendo gelati artigianali prodotti con il latte fresco della stalla. Ma tanti sono anche gli agricoltori che reinventano completamente il ruolo dei prodotti sulla tavola: ed è così che l’aglio diventa una crema dolce, ottima come ripieno di sfiziosi cioccolatini, mentre i fiori non hanno più solo un valore ornamentale, ma finiscono nei menù più sofisticati dello chef-agricoltore marchigiano, che nel suo ristorante aziendale unisce alta cucina e filiera corta, cucinando con i petali dei suoi campi.
Ma nei campi si coltiva anche l’integrazione e si fa crescere l’impegno sociale. Un impegno valorizzato dalla Cia che ha premiato un’azienda toscana divenuta centro di accoglienza per i rifugiati provenienti dalla Libia, ma anche alcune imprese protagoniste di progetti di cooperazione internazionale orientati all’esportazione di tecniche agricole nel Sud del mondo.

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