Aprirà nel prossimo mese di marzo la prima "Università della bistecca". Ad annunciarlo é Dario Cecchini, il poeta/macellaio di Panzano, appena appresa la notizia del via libera della Commissione Europea al ritorno della bistecca.
"Insegnerò a tutti i golosi e buongustai - spiega Cecchini - come si cuoce una vera fiorentina alla griglia".
Dove? "Naturalmente a Panzano, patria della buona carne e della bistecca accompagnata dal vino buono", conclude Cecchini con una risata.
La storia - Dario Cecchini: "la Fiorentina nasce una seconda volta"
"Mi sento riavere. Sono come un guerriero che, finalmente torna a casa". Dario Cecchini, il poeta/macellaio, divenuto "ambasciatore" della bistecca alla fiorentina, accoglie così l' atteso annuncio arrivato oggi da Bruxelles. Poi, mettendo per una volta da una parte la Divina Commedia, prende in prestito i Vangeli. Cambia un po' tempi e significati, ma il senso è chiaro: "Come Gesù: la bistecca morì in Quaresima e rinasce a Natale", aggiunge riferendosi al "funerale" da lui organizzato il 31 marzo 2001 e al ritorno delle fiorentina previsto in occasione delle prossime feste natalizie, "quasi come se nascesse una seconda volta". E, dopo tante feste annunciate tutte le volte che il ritorno della bistecca sembrava vicino, questa volta Cecchini la festa la prepara davvero.
"Il prossimo 23 ottobre si celebrerà il beato Tommaso Bellocci, patrono dei macellai. Come sempre stavamo preparando la festa a Panzano. Ora potremo farla più grande, con una grigliata alla quale inviteremo tutti gli amici che in questi anni ci hanno seguito", spiega. Il poeta/macellaio ricorda sempre con un sorriso il "funerale" del 31 marzo 2001. Accanto alla lapide, "La fiorentina ridotta invalida preferì la morte", posta all' ingresso della sua macelleria ("non la toglierò", precisa), Cecchini è pronto a metterne un'altra: "Finalmente resuscitò il...". "Forse è la volta buona che torno a fare l'artigiano nella mia bottega", aggiunge quasi per dire che è stanco di correre da una parte all'altra d'Italia a fare "grigliate".
Ma, subito dopo, annuncia l'inaugurazione dell'Università della bistecca: "aprirà a marzo e insegnerò ai golosi e ai buongustai come si cuoce una vera fiorentina alla griglia". Dove? "Naturalmente a Panzano, Patria della buona carne e della bistecca accompagnata dal buon vino", conclude con una gran risata. L'annuncio di Bruxelles a Firenze è già stato festeggiato al ristorante "la Tavola di Pier Capponi" che, proprio oggi, ha aperto i battenti. "In un locale che vuole raccontare la storia di Firenze non poteva certo mancare la bistecca", spiega soddisfatto il titolare Roberto Casamonti. "E ora come faremo a finire sulle prime pagine di cronaca: 'arrestati perche' sorpresi a mangiare bistecche proibité", scherza invece Fabio Picchi, dé "Il Cibreo", raccontando di memorabili cene, "rigorosamente a casa mia e non al ristorante", in compagnia di amici come Pierluigi Bersani, Sergio Cofferati e Leonardo Domenici. "Usciamo dal mercato nero" aggiunge dando appuntamento ad una grande "mangiata". Chi non si aspetta rivoluzioni è Alvaro Parenti, del ristorante "Padellina", grande amico di Cecchini e che, come il poeta/macellaio, recita versi danteschi ai suoi "ospiti". "Da noi la bistecca non è mai mancata. All'inizio era un po' mutilata. Ben presto i macellai hanno imparato e togliere solo il triangolo d'osso con il midollo e io ho continuato a servirle ai miei clienti", spiega mentre continua a far accomodare stranieri che aprono la porta del ristorante.
"Era l'ora", dice invece Torello Latini che, però, si augura di non rivivere "l'incubo" dell'ultimo giorno della bistecca. "Per strada, fuori dalla porta, quel 31 marzo 2001, c'era una fila che non finiva mai. Io e i miei camerieri abbiamo cotto bistecche per quasi 24 ore e, alla fine, avevamo finito carne e legna per la griglia. Molti rimasero senza. Spero che il ritorno sulla tavola della fiorentina - aggiunge - sia meno traumatico".
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